Massimo Rastelli, l’allenatore che non sbaglia un colpo

Otto stagioni in panchina, altrettanti successi. I quali non solo testimoniati dai trofei alzati, bensì dal raggiungimento degli obiettivi prefissati dalla società. Massimo Rastelli, per la seconda stagione alla guida del Cagliari, ha tagliato un nuovo traguardo: infatti, dopo aver vinto la «Coppa Ali della Vittoria» col primato in serie B (prima volta nella storia del club), domenica pomeriggio, col successo contro il Pescara, ha conquistato la salvezza, mai in discussione dal dicembre scorso, con 4 giornate d’anticipo. Risultato ancor più significativo per l’allenatore, visto l’esordio in serie A.
I MERITI. Il più importante merito di Rastelli è, senza dubbio, aver centrato la permanenza nella categoria. Le difficoltà, tra tutte quelle legate agli infortuni, ai problemi della difesa e al rendimento esterno, hanno caratterizzato il percorso dell’allenatore. Il quale è stato costretto, in molteplici situazioni, a cambiare volto, dal punto di vista tattico, alla squadra: ha esordito col 3-5-2 a Genova, è passato al 4-3-1-2, al 4-4-1-1 e al 4-3-2-1, l’ultima invenzione del quarantottenne di Torre del Greco. In gennaio, per diminuire il più possibile gli «spifferi» difensivi, il tecnico ha scelto come suo vice Nicola Legrottaglie. Il miglioramento c’è stato: nel reparto, i movimenti e le distanze sono giusti, ed evidenziano la compattezza e la solidità; addio, di conseguenza, al record negativo di retroguardia più battuta d’Europa; ed eliminate, inoltre, le imbarcate. Diverse le soluzioni efficaci trovate da Rastelli col supporto di Legrottaglie: mix di fisicità, potenza e velocità con la coppia Bruno Alves-Pisacane al centro della difesa; il ruolo di Isla, a tutto campo, sulla fascia destra; la fiducia riposta su Murru e Barella; le mansioni più difensive assegnate Joao Pedro e Sau, che hanno risposto alla grande; e il dosaggio delle energie di Borriello.
I NUMERI. Ottantadue partite, 40 delle quali vinte, 14 pareggiate e 28 perse, con una percentuale di successi del 48,78%: questo lo score, al momento, di Rastelli col Cagliari. In questo campionato, dopo 34 turni, i rossoblù sono undicesimi in classifica con 41 punti, frutto di 12 vittorie, 5 pareggi e 17 sconfitte. La soglia dei 40 punti non veniva raggiunta e superata dalla stagione 2012-2013, quando sulla panchina dei sardi si sedettero Ficcadenti e Pulga, con la squadra che raggiunse l’11ª piazza. Per Max, con ancora 4 sfide da giocare, possibile agguanto ai 53 punti conquistati da Massimiliano Allegri, serie A 2008-2009, record del club nel campionato a 20 formazioni. I rossoblù, attualmente, sono il 10° attacco più prolifico della serie A (47 reti fatte) e la 3ª peggior difesa (64 gol incassati). E sono tornati, con 9 successi, 3 pari e 5 ko, nella top-10 della graduatoria del rendimento casalingo.
MAI UN ERRORE. Rastelli, durante la conferenza stampa di presentazione del 13 giugno 2015, si definì «un vincente» perché «ho sempre raggiunto gli obiettivi». E numeri alla mano, il condottiero con la «cazzima» nel sangue non ebbe tutti i torti ad usare quell’aggettivo. Il curriculum parlava e parla chiaro: una promozione in Prima Divisione con la Juve Stabia (2009-2010); la permanenza in Prima e Seconda Divisione, nelle due stagioni successive, in sella al Brindisi e al Portogruaro; nelle tre primavere all’Avellino, dal 2012 al 2015, il salto dalla serie B alla Lega Pro e la Supercoppa Lega Pro (2012-2013), il nono posto (2013-2014) e la serie A sfiorata, via play off (2014-2015); e infine, a Cagliari, ha vinto la serie B e poi ha allungamento di un anno il matrimonio con la A. Max non sbaglia un colpo.