Prati a La Nuova Sardegna: "Siamo una squadra forte, ma primo obiettivo è la salvezza. La fiducia del mister un valore aggiunto. Nazionale? Possibile, ma..."

Il centrocampista del Cagliari, Matteo Prati, ha rilasciato una lunga intervista a La Nuova Sardegna. Le sue considerazioni ai microfoni di Roberto Muretto: "Il Cagliari deve pensare soltanto alla salvezza? È la cosa principale. Il primo obiettivo è quello. Siamo una squadra forte ma umiltà resta la nostra parola d'ordine. Quindi arriviamo alla quota salvezza prima possibile, poi si vedrà strada facendo ma senza porci nessun traguardo e nemmeno limiti".
Su Pisacane: "Mister Fabio Pisacane cosa ha portato di nuovo? Intanto sta dimostrando di essere molto preparato. Ha tante idee di gioco. Di lui mi ha incuriosito che si sofferma sui dettagli, cerca la perfezione su ogni cosa. Questo ci aiuta perché quando siamo in campo sappiamo cosa fare. Pisacane mi ha dato subito fiducia? Sapere che il mister crede in te ti fa andare in campo al top. Mi spiego: vuol dire provare anche la giocata che magari non fai solitamente. Ci provi perché hai la testa libera, sei tranquillo e quindi non hai paura di sbagliare".
Sul sogno azzurro: "L'obiettivo è entrare nel mirino del commissario tecnico Rino Gattuso? Nello sport se non hai ambizioni meglio lasciar perdere. Penso che la maglia azzurra sia il sogno di ogni ragazzo che pratica qualsiasi disciplina. Io so che questo può essere possibile ma dipende dal mio rendimento col Cagliari. Devo fare bene nel club per avere una chance. Ora non le resta che aspettare la telefonata di Rino Gattuso? «Devo dare tutto e fare bene col Cagliari, poi quella sorpresa potrebbe anche arrivare".
Su Ranieri: "Che cosa mi ha insegnato Ranieri? Mi ha aiutato tantissimo a livello mentale, posso dire che con lui sono maturato. Sono arrivato a Cagliari ed ero in ritardo di condizione, lui ha aspettato il momento giusto per farmi giocare. Arrivavo dalla serie B e la differenza con la serie A è enorme. Ricordo che la sera prima della partita contro l'Udinese mi disse così: domani giochi titolare. Poi guardandomi negli occhi ha aggiunto: fa le cose che sono nelle tue corde e andrà tutto benissimo non preoccuparti di niente. Una pacca sulle spalle e via".
Su Nicola: "Con Davide Nicola giocavo pochissimo? Complice anche l'infortunio, poi ho recuperato e il mister ha fatto le sue scelte. Io ho sempre dato il massimo in allenamento, volevo aiutare la squadra".