Live TC

Prati a Radiolina: "Già a Udine si era visto un Cagliari diverso. Con l'Empoli dobbiamo portare a casa i tre punti"

Prati a Radiolina: "Già a Udine si era visto un Cagliari diverso. Con l'Empoli dobbiamo portare a casa i tre punti"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
giovedì 29 febbraio 2024, 18:30Primo piano
di Maria Laura Scifo

L'ospite odierno della trasmissione "Il Cagliari in Diretta", in onda su Radiolina e Videolina è Matteo Prati. Queste le sue dichiarazioni:

Esultanza al gol di Luvumbo - E' stata una cosa che ci sentivamo, abbiamo giocato molto bene e non meritavamo di perdere. Quando ha fatto gol Zito siamo tutti esplosi. I pasticcini però non li ha portati

Che aria si respira - Già da Udine si era visto un Cagliari diverso, siamo arrivati a giocare la sfida con il Napoli sapendo le nostre qualità. Abbiamo fatto una bella partita, non meritavamo la sconfitta e l'abbiamo presa con gli artigli. Ora abbiamo tanti scontri salvezza e dobbiamo crederci fino alla fine e dare il massimo

Sulle dimissioni di Ranieri - Sono cose che rimangono un po' nello spogliatoio, ma quando il mister ha detto questo ci ha dato ancora più unità e compattezza. Siamo consapevoli che dobbiamo salvarci perché lo dobbiamo a tutti i sardi. E' iniziato un nuovo campionato.

La trattativa per l'arrivo al Cagliari - Una settimana dopo la fine del mondiale ho cominciato a parlare con il procuratore. Quando ho saputo che c'era il Cagliari, volevo andarci subito. Ranieri era uno stimolo in più ed è stata una scelta facile: poi c'è voluto un po' di tempo per arrivarci. Ora sono qui e sono contentissimo, ringrazio il presidente e il direttore.

Uno sguardo al passato - Se guardo la mia foto con la maglia del Cesena, fa un certo effetto. Era un bambino che sognava di giocare in Serie A. Ho sempre avuto la mentalità di dire 'perché non posso farlo'. Ora sono qua ma ora il sogno è di giocarci più tempo possibile.

Quale salto il più difficile - Dalla Serie B alla Serie A il salto più difficile. Dalla D alla B è sempre un grande salto, ma penso che la Serie A sia un campionato difficilissimo. Non puoi sbagliare mai una cosa. Quando sono arrivato ero in ritardo di condizione, i ritmi molto alti. Mi hanno sempre aiutato tutti i compagni e anche il mister.

Senti ancora i compagni della D -  Alcuni li sento spesso. Il fatto di essere in A e comunque due anni fa ero in Serie D, non lo sento tanto. Se tu ci credi puoi fare qualunque cosa ed è stato il mio motto da quando ero bambino.

Senti di essere maturato prima - Non sapevo se la Serie D sarebbe stato il mio campionato. Erano le prime pressioni e mi ha fatto maturare molto. Sono contento e fiero di averla fatta, è un percorso diverso da quello di altri ragazzi della mia età.

Impatto con la Serie A e il momento - Nel calcio si hanno alti e bassi. Io sono sereno e sto lavorando forte da un po'. Il mio obiettivo è quello di allenarmi sempre bene. Il mio compito è di farmi trovare pronto quando il mister mi chiamerà in causa. 

Esordio da terzino -  Ero in panchina, si era fatto male un 2003 e quindi ho fatto la mia prima partita da terzino sinistro. Dovevo dare il massimo per la squadra e aiutarli, anche se non era il mio ruolo.

De Rossi - Daniele anche quando non giocavo dall'inizio mi ha sempre aiutato. Mi disse di andare in campo e fare quello che sapevo fare alla prima da titolare, la sua fiducia cresceva.

Impatto con Cagliari -  Nainggolan mi aveva detto di andare a Cagliari che la città era fantastica. Mi sono accorto che la gente è sempre sorridente e sempre gentile. Mi sono sempre stati vicini, poi io adoro il mare e mi piace il caldo. Meglio di così non potrebbe essere.

Il calore del pubblico - Anche oggi erano tantissimi, i tifosi sono fantastici. Dobbiamo rimanere in Serie A perché se la meritano e non possiamo mancare questo obiettivo.

Il distacco dalla famiglia - Il distacco è stato un po' difficile le prime settimane, ma quando riescono i miei genitori vengono sempre. Devo tutto alla mia famiglia, senza di loro non sarei qua. Vengono sempre con il sorriso e mi fa sempre piacere quando riescono a venire. Ho chiamato loro per primi quando ho esordito in Serie A. E' stato un momento unico. Li ho ringraziati perché loro sono sempre dentro di me.

Primo gol? Sto provando, ma l'importante è che arrivino i tre punti.

Università - Ho pensato di fare l'università, mi piace molto scienze motorie. Per il momento però mi sto godendo il calcio.

Pavoletti - Il primo giorno è stata un'emozione incredibile, ma penso che il giocatore che più di tutti volevo vedere era probabilmente Pavoletti. E' il nostro punto di riferimento e ogni giorno è lui la persona a cui dobbiamo molto. Ora ha avuto un infortunio, ma siamo sicuri che lui è sempre con noi anche se non è in campo.

Oristanio e Obert - Abbiamo fatto un bel trio io Oristanio e Obert, abbiamo la stessa età quasi e ci troviamo anche fuori dal campo per una cena. Loro due sono i ragazzi con cui ho più legami, ma con tutta la squadra ho un bellissimo rapporto.

Ora gli scontri diretti - Mese tosto di scontri diretti, dobbiamo pensare partita dopo partita e ora pensiamo ad Empoli per portare a casa i tre punti.

Empoli - Ha molti giocatori forti, probabilmente il cambio di allenatore. Ma ogni partita va da sé, noi dobbiamo portare a casa i tre punti.

Come avete preso la questione delle dimissioni -  Era la prima volta che affrontavo una tematica del genere, ma la prima cosa che mi è venuta da dire era che dovevamo unirci ancora di più, perché solo con il mister possiamo salvarci.

Giocatore del Cagliari che ammiravi -  Ho visto parecchi video di Radja e ho avuto la fortuna di giocarci assieme. Ha fatto vedere delle cose che ho in pochi giocatori.