RANIERI a Dazn: "Il Cagliari la mia isola felice. Sarà dura, ma dobbiamo riuscire a restare in Serie A"

RANIERI  a Dazn: "Il Cagliari la mia isola felice. Sarà dura, ma dobbiamo riuscire a restare in Serie A"TUTTOmercatoWEB.com
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giovedì 24 agosto 2023, 08:00Primo piano
di Redazione TuttoCagliari

Claudio Ranieri è il protagonista della nuova puntata di Dazn Heroes dal titolo "La mia isola felice", condotta da Stefano Borghi e disponibile da giovedì 24 agosto su Dazn. 

“Mi emoziono spesso, faccio questo mestiere proprio per la passione e l’emozione che riesce a dare, alcune volte riesco a nasconderla, altre la nascondo meno - ha spiegato il tecnico rossoblù -. Il Cagliari per me è stata quell’isola felice che mi fece capire che potevo essere allenatore. In tre anni facemmo C, B e A e riuscimmo a restare in Serie A nonostante un girone d’andata concluso a 9 punti - c’erano ancora i due punti a vittoria - ci davano tutti per retrocessi ma riuscimmo a salvarci. Nei momenti difficili quello che ricordi sono i momenti belli e a me il Cagliari é servito per rigenerarmi", ha proseguito il tecnico rossoblù.

“La differenza di giocare su un'isola? C’è un senso di appartenenza che rispecchia quello che sono i sardi, nelle altre squadre sei la squadra della città, dove ce ne sono due e rappresenti parte della città, qui sei parte di un’isola - continua -. Fai parte di un movimento interiore che è rispetto e voglio che i ragazzi lo avvertano. Loro non rappresentano solo il Cagliari, ma rappresentano tutta la Sardegna".

Sulla stagione appena iniziata: “Dobbiamo fare bene, dobbiamo riuscire a restare in Serie A, sarà difficile. L’ho detto al Presidente e ai ragazzi, potremmo prendere delle libecciate che sembreranno non finire mai, dove potremmo prendere 3-4 goal. Dovremo essere bravi a tenere la nave in rotta".

Sulla Roma e sul suo triplice ruolo da tifoso, giocatore e allenatore: "L’essere tifoso ti porta a dare e a sentire qualcosa di più, è normale, io da bambino andavo in Curva Sud quando ancora la curva era tre quarti romanista e un quarto laziale. Essere tifoso, giocare e poi essere allenatore è qualcosa che mi porto dentro. Quando venivo particolarmente stuzzicato veniva fuori la mia romanità”.