Angola-Argentina 0-2. Show Albiceleste con Lautaro e Messi. Luvumbo non brilla

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Oggi alle 08:00Rassegna stampa
di Redazione TuttoCagliari

Dodici milioni di euro. Tanto ha investito l’Angola per portare a Luanda l’Argentina campione del mondo per un’amichevole di lusso. Una cifra imponente, giustificata da un solo requisito imprescindibile: la presenza in campo di Lionel Messi. E la stella dell’Albiceleste non ha deluso le attese, contribuendo al 2-0 finale e illuminando una serata che resterà storica per il Paese africano.

A sbloccare il match è stato ancora una volta Lautaro Martínez, che con la rete numero 36 continua la scalata nella classifica dei bomber argentini di tutti i tempi: ora è quarto, superando Hernán Crespo fermo a 35.

Una festa nazionale più che una partita

L’amichevole è stata organizzata per celebrare il cinquantesimo anniversario dell’indipendenza dell’Angola, conquistata dopo un conflitto iniziato nel 1961 e durato ben 14 anni. L’atmosfera nello stadio “11 de Novembro”, gremito grazie a biglietti venduti a un prezzo simbolico di un dollaro, è stata di pura festa: cori incessanti, entusiasmo contagioso e un solo protagonista assoluto, Messi.

Il fuoriclasse ha inaugurato la serata consegnando la propria maglia al presidente angolano, regalando un gesto altamente simbolico prima del calcio d’inizio.

Argentina dominante, Angola orgogliosa

La squadra di Scaloni ha mantenuto il controllo del gioco fin da subito, monopolizzando il possesso palla. Il vantaggio è arrivato al 43’, quando Messi ha imbeccato Lautaro per il diagonale vincente dell’1-0.

Nel finale, i due hanno invertito i ruoli: assist del Toro e sinistro letale di Messi davanti al portiere, per chiudere il match.

Dall’altra parte, l’Angola ha provato a difendersi con disciplina e a ripartire quando possibile. In campo anche Luvumbo e Nzola, mai realmente pericolosi dalle parti di Rulli, con l’attaccante del Cagliari sostituito al 67’.

Nonostante il divario tecnico evidente, per i tifosi angolani resterà indelebile il ricordo di aver accolto Messi e la sua nazionale nella loro terra.