Gazzetta - Bettarini: "Dicevano che ero troppo bello per giocare. Quella volta che Cellino scappò dalla finestra di un albergo..."

L'ex difensore del Cagliari Stefano Bettarini, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Le sue parole: "Papà Mauro come mi spronava? «Mi diceva che non sarei mai arrivato in A. Il giorno prima del debutto, Cagliari-Torino, lo chiamai spavaldo. 'Visto, sì?'. Lui mi gelò: 'L’importante non è arrivare ad alti livelli, ma restarci'. È morto a dicembre, mi manca molto. Lui giocò nelle giovanili della Roma, ma mio nonno lo fece smettere perché fu bocciato due volte al classico. In famiglia sono tutti laureati. L’unico 'asino' sono io, che ho inseguito un sogno. Che calciatore sono stato? Un fluidificante mancino dal bel piede. Sarò onesto: così, ce n’erano pochi. Pancaro e Zambrotta erano destri e quindi adattati. Poi c’era Maldini, l’idolo di sempre. Un’altra categoria. Se mi sono sentito sottovalutato? Ho fatto la giusta carriera. Avrei meritatouna grande squadra,ma al mio agente dicevano sempre la stessa cosa… Ovvero? 'Bettarini è troppo bello per fare il calciatore'. Lo dissero Galliani e Moggi quando ero in ballo per Milan e Juve. Partecipai a una sfilata e me ne dissero di tutti i colori. Oggi i giocatori fanno di tutto. la nomea di «donnaiolo»? Mi ha fatto sia incazzare sia ridere. A me le donne sono sempre piaciute, ma non ho mai preso una multa perché andavo a fare serata. A Lucca Orrico ci pesava ogni giorno. C’erano ragazzi che pur di perdere mezzo chilo dopo aver fatto le tre facevano gli skip col giaccone. Quando ero sposato con Simona Ventura avrò detto no a duecento eventi. Come ci siamo conosciuti? In Sardegna. All’inizio non volevamo far uscire la notizia. Lei andava in giro con una parrucca. Scoprì i miei tradimenti con un investigatore? Sì, ma non ha più senso parlarne.Oggi in che rapporti siamo? Ognuno fa la sua vita".
Poi un aneddoto su Cellino "Pur di non farsi trovare dal mio agente scappò dalla finestra di un albergo. La Fiorentina mi voleva, ma lui non ne voleva sapere".