Gazzetta di Parma - Parma: alla Unipol Domus passi avanti nel gioco, ma ci sono anche note dolenti

"Bernabé, Cutrone e il cinismo che serve. Cosa va e cosa no", titola La Gazzetta di Parma. Tre partite di campionato contro Juventus, Atalanta e Cagliari hanno portato in dote un solo punto al Parma di Carlos Cuesta. Risultato deludente, certo, ma il campo ha offerto spunti che vanno oltre la classifica.
Gli episodi arbitrali hanno inciso e non poco, soprattutto nelle due trasferte, ma sarebbe riduttivo trasformarli in un alibi. La vera questione resta un’altra: la squadra fatica tremendamente a concretizzare. In 270 minuti, più recuperi, è arrivata appena una rete. Troppo poco per un reparto che può contare sulla generosità e la qualità di Cutrone e Pellegrino, supportati da esterni veloci e imprevedibili. A Cagliari le occasioni non sono mancate: almeno tre nitide palle-gol finite sprecate, con lo stesso Cutrone incapace di trasformare due ottime opportunità.
Se l’energia e la capacità di lottare non mancano, il cinismo resta la vera assenza ingombrante. E senza la giusta cattiveria sotto porta, il lavoro di squadra rischia di non tradursi in punti pesanti.
Anche le scelte iniziali di Cuesta hanno fatto discutere. In Sardegna ha sorpreso la conferma di Ordonez, apparso in difficoltà, e l’esclusione di Keita e del giovane Troilo, che in amichevole contro l’Entella aveva mostrato buone doti difensive e visione di gioco. Ndiaye, preferito dal tecnico, non sembra ancora integrato appieno nei meccanismi della squadra.
Un segnale positivo, invece, arriva dalla costruzione del gioco: alla Domus Arena si è notato un passo in avanti rispetto alle prime uscite, con un Parma capace di imporre ritmo e personalità per buona parte del match. Non a caso il Cagliari si è affacciato dalle parti di Suzuki solo dopo la mezz’ora.
La strada è tracciata: più fluidità, maggiore coraggio nelle scelte e soprattutto quella freddezza che al momento continua a mancare. Senza, ogni progresso rischia di restare incompiuto.