Nazionale, Gazzetta: "Italia ai playoff col doppio nove. In arrivo Palestra"

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Oggi alle 10:15Rassegna stampa
di Redazione TuttoCagliari

"L'America ci chiama. Italia ai playoff con il doppio nove. In arrivo Palestra". Così titola stamattina La Gazzetta dello Sport. Gattuso aspetta due battaglie, studia qualche novità ma niente rivoluzione: 3-5-2 e coppia Kean-Retegui. 

L’Italia non cambierà volto proprio adesso. Per gli spareggi contro Irlanda del Nord e, in caso di qualificazione, Galles o Bosnia, l’obiettivo di Gattuso è confermare l’impianto tattico costruito nei mesi scorsi: ancora 3-5-2, con doppia punta centrale e qualche intervento mirato soprattutto sulla fase difensiva e su un centrocampo che dovrà evitare cali come quello visto contro la Norvegia.

Dal campionato stanno emergendo nomi che incuriosiscono lo staff azzurro: Palestra e Bartesaghi sono profili che piacciono, mentre si riapre anche la porta per Zaniolo. Da monitorare pure Chiesa, che in Premier League sta attraversando un periodo complicato. Tuttavia, l’idea è chiara: niente strappi e niente rivoluzioni. Prima viene la qualificazione mondiale.

Dopo sei gare della nuova gestione, due certezze sono ormai acquisite: il modulo e la scelta della doppia punta. Anche se il ct preferirebbe una difesa a quattro, la realtà del nostro calcio – dove molte squadre giocano con schieramenti simili al 3-5-2 – lo ha spinto a mantenere la linea a tre, utilizzabile contro avversari di alto livello.

L’attacco oggi è una garanzia: Kean e Retegui funzionano insieme e hanno già prodotto nove gol, mentre Esposito ha segnato tre reti e Scamacca è pronto a rientrare nel gruppo. Le perplessità riguardano invece la retroguardia: nove reti subite in cinque partite, con crolli evidenti come i quattro gol incassati da Israele e i quattro dalla Norvegia. Se la barriera difensiva cede, la squadra fatica a riorganizzarsi.

Manca un leader difensivo “totale”, ci sono molti mancini e Gattuso è spesso costretto a soluzioni adattate: Bastoni centrale, Calafiori e Buongiorno sulla sinistra, mentre Mancini diventa elemento quasi imprescindibile, pur non riuscendo in azzurro a replicare il rendimento del club. È stata anche valutata l’ipotesi Cristante difensore centrale: più protezione, ma meno velocità.

Il caso più interessante è Calafiori: concettualmente difensore, ma con qualità tecniche e letture di gioco quasi da centrocampista. Non a caso nell’Arsenal interpreta il ruolo in modo evoluto. L’idea di avanzarlo in mediana darebbe fantasia, ma ridurrebbe il filtro difensivo rispetto a Locatelli o Cristante.

Secondo la rosea, Palestra entrerà per primo nel giro azzurro: esterno da tutta fascia, aggressivo e potente, meno “di palleggio” rispetto a Cambiaso, ma utile anche come mezzala. Il salto dal Cagliari alla Nazionale non sarà semplice, ma personalità e corsa possono pesare. Sul lato opposto cresce Bartesaghi, interessante per struttura fisica e maturità, anche se davanti restano Dimarco, Udogie e lo stesso Cambiaso.

Per Zaniolo la questione è soprattutto tattica: oggi è un trequartista puro e deve trovare spazio in un contesto dove anche Zaccagni e Raspadori devono adattarsi. Alla fine, però, la vera arma dell’Italia dovrà essere mentale: recuperare convinzione, scrollarsi di dosso la paura di non riuscire a reagire e credere di poter ribaltare anche le situazioni complicate. Perché il primo avversario, prima di Irlanda del Nord, Galles o Bosnia, resta la paura.