Esclusive TC

UN MIRTO CON... ANDREA PAROLA

UN MIRTO CON... ANDREA PAROLATUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
lunedì 25 marzo 2024, 00:02Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Era un centrocampista di sostanza e di grande dinamismo, utilissimo nell’economia del gioco del Cagliari. Andrea Parola, in Sardegna dal 2007 al 2010, in ogni partita non risparmiava nemmeno una stilla di sudore per difendere i colori rossoblù. Ancora oggi i tifosi lo ricordano come un guerriero, armato di corazza ed elmetto, che battagliava senza paura contro gli avversari di caratura mondiale che affollavano una serie A, come quella dell’epoca, ancora di altissimo livello.

Andrea, il Cagliari a Monza ha interrotto una mini-striscia di partite contrassegnate da buoni risultati e da punti cruciali in ottica salvezza. Cosa è mancato nella gara contro i biancorossi, nel corso della quale i rossoblù non sono riusciti a indirizzare nemmeno un tiro nello specchio della porta brianzola?

“Il Monza è una gran bella squadra. Non mi sarei aspettato, dopo l’exploit dell’anno scorso, di ritrovarla nuovamente in questa posizione di classifica. Ormai Pessina e compagni giocano praticamente a memoria, secondo meccanismi ben oliati. Sicuramente al Cagliari è mancato qualcosa in fase offensiva, ma affrontare i brianzoli è un bel rompicapo per tutti: sono tecnici, dinamici e molto veloci specialmente sugli esterni. Poi a volte basta un episodio – un gol segnato o subito in un determinato momento – per orientare le partite e l’andamento di una squadra. Di certo da questo momento in avanti, ora che ci avviamo al rush finale della stagione, conteranno soprattutto i valori morali e psicologici.”

Nel secondo tempo il Monza ha nascosto il pallone ai rossoblù, impedendogli col palleggio organizzato di andare all’assalto alla ricerca del pareggio. Dunque – mi corregga se sbaglio – contano tantissimo i valori morali, ma anche quelli tecnici risultano determinanti in questo momento del campionato.

“Certo. Quello che intendevo io è che ora che i punti sono sempre più pesanti la fiducia in sé stessi, l’entusiasmo che si respira nello spogliatoio e la convinzione nei propri mezzi diventano quasi più importanti dell’aspetto prettamente tecnico-tattico. Alla fine vengono fuori i valori del gruppo, del collettivo. Anche io alleno, e devo dire che in certe partite i discorsi contano poco: il fattore psicologico, invece, può veramente segnare il confine tra una vittoria e una sconfitta. Quando poi le cose iniziano a girare male diventa complicato… E se trovi una squadra collaudata come il Monza, che è una delle compagini più difficili in assoluto da incontrare, è normale che tu vada in difficoltà.”

Prossima tappa per l’undici di Ranieri: il Verona all’Unipol Domus. L’aperitivo di un aprile terribile, che vedrà i rossoblù affrontare poi in serie Atalanta, Inter e Juventus.

“Sarà fondamentale la sfida con gli scaligeri. Per fortuna si giocherà in casa: il pubblico di Cagliari, dacché mondo è mondo, è sempre stato un fattore e un’arma in più. E proprio perché i sardi disputeranno questa sorta di spareggio anticipato tra le mura amiche, io fossi in Ranieri propenderei per un atteggiamento decisamente aggressivo. Farei capire fin dai primi minuti ai giocatori del Verona che per loro la giornata sarà molto difficile… In generale, davanti al proprio pubblico è bene non aspettare troppo l’avversario, ma affrontarlo con piglio intraprendente. Poi il Cagliari ha calciatori rapidi, di gamba, fisicamente validi: a mio parere dovranno cercare di indirizzare subito il match nella maniera a loro più congeniale. Poi ovviamente, come sempre accade in partite così tirate e delicate per la classifica, anche gli episodi contribuiranno a spostare l’inerzia della gara da una parte o dall’altra.”

Andrea, lunedì 1 aprile potrebbero tornare Mina, Gaetano e Luvumbo. Quale di questi tre eventuali rientri potrebbe a suo parere risultare determinante?

“Non so in che condizioni fisiche sia Luvumbo, ma con la sua velocità e con gli strappi di cui è capace – in una partita da interpretare, per l’appunto, con aggressività e con spirito propositivo – potrà rivelarsi un’arma micidiale. Anche Gaetano, che ho visto in azione diverse volte, è un elemento di spessore, un giocatore vero. Può ricordare, per caratteristiche e posizione in campo, il nostro Andrea Cossu…”