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UN MIRTO CON... ANTONIO RAVOT: "Gettare subito Pisacane in mezzo ai lupi sarebbe un rischio troppo grande. In primis per lo stesso Fabio. Io avrei continuato a puntare su Nicola: del resto, che appeal ha oggi la piazza isolana per un allenatore?"

UN MIRTO CON... ANTONIO RAVOT: "Gettare subito Pisacane in mezzo ai lupi sarebbe un rischio troppo grande. In primis per lo stesso Fabio. Io avrei continuato a puntare su Nicola: del resto, che appeal ha oggi la piazza isolana per un allenatore?"TUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

L’ex rossoblù Antonio Ravot, intervistato da Tuttocagliari.net, si mostra piuttosto scettico sull’opzione di affidare la panchina sarda al debuttante Fabio Pisacane, che a suo giudizio rischierebbe di essere mandato inopinatamente allo sbaraglio.

Antonio, Davide Nicola e il Cagliari si sono detti addio. Qual è il suo personale bilancio dell’avventura rossoblù vissuta dal tecnico piemontese?

“Secondo me Nicola è andato benissimo. Anche se avessimo perso le ultime tre partite saremmo rimasti in serie A, e questo è tutto dire.”

Le faccio un’obiezione di merito. Stante il raggiungimento dell’agognata permanenza in serie A, va sottolineato che quest’anno la quota-salvezza è stata eccezionalmente bassa. Il Cagliari, di fatto, ha mantenuto la categoria con appena 36 punti, e ne sarebbero bastati anche di meno. In più il gioco dei rossoblù è stato spesso approssimativo e balbettante, e l’approccio a certe partite fin troppo remissivo. Non pensa che anche queste considerazioni debbano incidere nella valutazione complessiva dell’operato di Nicola?

“Io penso che nel calcio – e questa è una considerazione assolutamente generale – oltre a essere bravi serva avere anche tanta fortuna. Ad esempio la fortuna che ha avuto Claudio Ranieri: ricordiamo tutti lo spareggio promozione contro il Bari di due anni fa. All’andata, in casa nostra, avremmo dovuto prendere quattro o cinque gol: ci ha salvato il portiere Radunovic. Poi a Bari, al 94’, è successo quello che è successo. Ciò che voglio dire è che per ottenere dei risultati occorre che si verifichi, tra le altre cose, una concomitanza di eventi favorevoli. Al San Nicola abbiamo vinto in pieno recupero, Ranieri è un grande allenatore eccetera… Tutto giusto. Ma la buona sorte gioca spesso e volentieri un ruolo determinante.

Io francamente, al posto del Cagliari, avrei puntato ancora su Davide Nicola. Ma poi farei un ragionamento più ampio: perché un allenatore oggi come oggi dovrebbe venire a Cagliari? Per rischiare di retrocedere e, conseguentemente, di non trovare più squadra l’anno seguente? Che appeal ha oggi, agli occhi di un tecnico, la piazza rossoblù se l’obiettivo è sempre quello di arrivare quartultimi? Allora io dico: facciamo una cosa. Compriamo prima i giocatori. Poi vengono gli allenatori. Costruiamo una squadra solida, come fanno il Torino o l’Udinese, per vivere un campionato tranquillo.

Lo dico da tifoso: io almeno per una stagione vorrei lottare per andare in Conference League. Non si può accettare di soffrire perennemente le pene dell’inferno per restare in serie A. La società, a Cagliari, dovrebbe garantire la salvezza già a inizio campionato. Dovrebbe essere un traguardo da dare per scontato. D’altronde l’Unipol Domus, per quanto piccolo, è gremito di tifosi tutte le domeniche.”

Che ne pensa dell’idea-Fabio Pisacane come possibile sostituto di Nicola?

“In questo momento non mi affiderei a lui. Lo farei prima crescere serenamente, perché ha un gran bisogno di maturare, e poi lo affiancherei a qualcun altro. Insomma, questo ragazzo nella Primavera ha fatto benissimo, vincendo una Coppa Italia di categoria, però chiediamoci anche una cosa: quanti giovani talenti sono stati lanciati dal Cagliari in prima squadra nell’ultimo anno? Di fatto nessuno. Non è stata tutta colpa di Pisacane, d’accordo. Ma a mio avviso un allenatore della Primavera deve portare qualche elemento a giocare tra i ‘grandi’. Tra l’altro, buttare subito Fabio in mezzo ai lupi rischierebbe di essere controproducente per lui. Potrebbe infatti bruciarsi prima ancora di iniziare la sua carriera di allenatore.”