Cagliari, storia di un disastro annunciato

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lunedì 23 maggio 2022, 15:15Approfondimenti
di Paola Pascalis

Il campionato ha emesso il suo verdetto finale e il Cagliari è ufficialmente retrocesso in Serie B, dopo un'annata zoppicante. Una retrocessione amara, quasi troppo brutta per essere reale. Il suicidio della Salernitana che perdeva 0-4 contro l'Udinese aveva riacceso le speranze dei tifosi, accorsi numerosi anche in quel di Venezia per non far mancare il proprio sostegno alla squadra: sarebbe bastato solo un gol al Cagliari per portare a casa una miracolosa salvezza e invece i rossoblù non sono riusciti ad andare in rete contro un Venezia che prendeva gol da 26 giornate consecutivamente, apparendo confusi, molli e privi di idee.

Ora bisogna ripartire e riprogrammare seriamente, facendo un bel repulisti, per dimenticare in fretta una stagione in cui si è sbagliato tutto ciò che si poteva sbagliare. Ed è qui che nasce il problema: è necessario essere coscienti di aver commesso degli errori per potervi porre rimedio. Senza la giusta dose di autocritica, infatti, è impossibile venire fuori da una situazione nel quale tutte le componenti sono responsabili: società, allenatori e giocatori. Ognuno con la sua dose di responsabilità sulle spalle, nessuno escluso. Inutile cercare le colpe al di fuori, la società è la prima responsabile di un campionato iniziato male e finito peggio: la scelta di riconfermare Semplici, pur non essendo convinti di affidargli ancora le sorti della squadra, l'esonero dopo 3 giornate, la chiamata di Mazzarri, le epurazioni di dicembre e, infine, l'esonero tardivo del tecnico di San Vincenzo, quando ormai mancavano solo 3 giornate al termine. Una mossa della disperazione, arrivata solo dopo la partita contro il Genoa, nonostante fosse evidente da tempo che l'allenatore non avesse più in mano le redini della squadra.

Le scuse addotte dopo ogni conferenza stampa, le accuse alla classe arbitrale, ai legni e alla sfortuna somigliano tanto a quelle cercate ieri al termine della gara contro il Venezia dallo stesso presidente Giulini che ha parlato di "partita stregata" e puntato il dito contro la stampa che non vorrebbe bene al Cagliari, naturalmente, dopo aver dichiarato di "sentirsi più responsabile per la prima retrocessione che per questa". Una retrocessione che somiglia ad un film horror, di quelli dal finale inaspettato e dal quale bisogna trarre degli insegnamenti affinché il Cagliari possa ritrovare subito la Serie A e i tifosi non  debbano vivere mai più una stagione di così bassa leva.