Storie di capitani: Pierluigi Cera

Storie di capitani: Pierluigi CeraTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Lorenzo Marucci
giovedì 30 dicembre 2021, 23:15Approfondimenti
di Giancarlo Cornacchia

Fu il grande capitano dello storico scudetto. Pierluigi Cera, giocatore elegante e dall'animo nobile, fu sempre riconosciuto dai compagni come un vero e proprio leader dello spogliatoio, una sorta di allenatore in campo. Rimase in rossoblù per ben 11 stagioni, di cui 4 con la fascia al braccio.

GLI INIZI. Giunge in Sardegna nell'estate del 1964. La società rossoblù lo acquista dal Verona dove ha già fatto vedere di che pasta era fatto. Un classico numero 4, piazzato davanti alla difesa, che smistava palloni e dispensava geometrie. Con lui il centrocampo rossoblù è protetto e, soprattutto, guidato. 

LA SVOLTA. Nella storica stagione dello scudetto la sfortuna colpì Giuseppe Tomasini: un terribile scontro con il giocatore del Milan, Benetti ed il conseguente infortunio che lo estromise dal campionato. Manlio Scopigno ebbe un intuizione che sarà di innovazione per il calcio italiano. Sposta Cera dalla sua posizione classica di centromediano metodista davanti alla retroguardia e lo pone dietro, inventando quello che poi diventerà noto come ruolo di libero. Una vera e propria genialata del tecnico laziale. Un esperiemento pienamente riuscito che venne poi perpetuato anche da Ferruccio Valcareggi in nazionale.

L'ADDIO. Terminata la favola dello Scudetto e all'età di 31 anni, Pierluigi viene ceduto al Cesena, sodalizio alla quale si legherà anche dopo la fine della sua carriera calcistica. Il suo palmares in rossoblù parla di 289 presenze e 6 reti, ed è stato inserito nella Hall of Fame.