A Verona primo mattoncino. Un punto per la classifica, ma è ancora un Cagliati privo di leader e mentalità operaia. Mercato, attenti ai pacchi....

A Verona primo mattoncino. Un punto per la classifica, ma è ancora un Cagliati privo di leader e mentalità operaia. Mercato, attenti ai pacchi....
venerdì 3 dicembre 2021, 01:00Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Cambiare pelle per cambiare il trend. È questo che occorre al Cagliari per il prosieguo di una stagione sempre sotto traccia. Il punto conquistato a Verona un primo mattoncino, che perlomeno ha consentito di abbandonare l’ultimo posto in classifica che cominciava a diventare fastidioso. Per il resto il succo del discorso non varia di una virgola. Sono molteplici le concause che hanno condotto a questa situazione. In subordine c’è quella mancanza di mentalità operaia che Mazzarri non riesce assolutamente ad inculcare in una piazza che ribolle. Il confronto con la tifoseria più calda, al termine della gara pareggiata con la Salernitana, ha prodotto effetti corroboranti che si sono trasformati in reazione emotiva per pareggiare al Bentegodi, ma non devono costituire un alibi ed arenarsi nel breve periodo. Vanno spalmati nel prosieguo del torneo.

Alcune considerazioni vanno tuttavia evidenziate: senza leader non vi è identità. Inutile rigirare la frittata. Nella formazione rossoblù non esiste colui che, nel momento topico delle gare, sappia prendersi di petto quelle responsabilità che nei trascorsi furono di elementi carismatici come Daniele Conti o Andrea Cossu. Ma in tempi più recenti pure di Radja Nainggolan, altro protagonista di spessore che non ha proseguito la sua carriera in Sardegna per una mera questione economica ed un rapporto forse un po’ troppo teso nei confronti della società. E questo potrebbe esser visto come l’ennesimo errore da parte dei quadri dirigenziali. Sicuramente il Ninja non ha la stessa forza d’urto di qualche anno addietro, ma sapeva come imporsi e prendere in mano la bacchetta della regia quando le cose prendevano una brutta piega.

In tante occasioni il Cagliari non ha saputo chiudere le gare, con gli avversari che hanno rincorso fino ad acciuffare la parità sui titoli di coda. È accaduto già contro il Venezia e adesso si è ripetuto con la Salernitana, episodi che vanno interpretati dal mister. Per calare un velo pietoso sulle sconfitte con Empoli e Genoa, che hanno segnato negativamente la stagione in corso. È anche vero che una rondine non fa primavera, però la fatal Verona potrebbe aver segnato un percorso. 

E la testa inevitabilmente si proietta sul mercato di gennaio. Strootman cambierà casacca dopo che in questo primo scorcio di stagione non ha assolutamente convinto. Pur avendo avuto svariate possibilità di mettersi in luce. Farias ha già salutato tutti e si vedeva lontano un miglio che non voleva stare a Cagliari. Attenzione ai pacchi: a gennaio sono arrivati, è vero, giocatori che poi hanno segnato parte della storia del Cagliari, vedi Jeda e Sturaro. Ma spesso e volentieri sono state messe sotto contratto meteore inconsistenti. A Capozucca il compito di scandagliare le proposte.