Cagliari, il bilancio negativo: cercasi responsabili. Tutti gli errori della società. Clima non idilliaco nello spogliatoio. Giulini prova a evitare il tracollo. Le (poche) note positive

Cagliari, il bilancio negativo: cercasi responsabili. Tutti gli errori della società. Clima non idilliaco nello spogliatoio. Giulini prova a evitare il tracollo. Le (poche) note positive
giovedì 4 novembre 2021, 08:10Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Alla vigilia della terza sosta per gli impegni della Nazionale di Mancini, urge un primo bilancio. Sabato prossimo alla “Unipol Domus” sarà il turno dell’Atalanta e poi bocce ferme per quattordici giorni. È oramai un dato certificato: i riscontri sono negativi.

Il Cagliari soffre e non poco. Quando ci si ritrova in una situazione di classifica come quella attuale devono essere verificate le responsabilità. Vere o presunte. A cominciare dalla società, incapace negli ultimi anni di dare quel cambio di marcia auspicato. Promesse non mantenute e gestione delle risorse approssimativa.

Capozucca chiamato al capezzale in un contesto agonizzante. In tutto il mercato estivo non si è riusciti ad organizzare un “team” equilibrato. Tanti galli in un pollaio, ma poca attitudine al sacrificio. Figurine capaci di exploit personali, ma poco redditizi per essere utili al complesso. Ed alcuni pronti a far le valigie (Nandez in primis) alla riapertura delle liste a gennaio, su loro richiesta o da parte del procuratore di turno.

Non è sicuramente un clima idilliaco quello che si respira nello spogliatoio rossoblù. Potrebbe esserci uno scarico di responsabilità reciproco, tipico di situazioni contingenti come quella che il Cagliari sta attraversando. La coperta è sempre troppo corta, come è accaduto a Bologna. Ad un primo tempo guardingo e che ha subìto poche iniziative avversarie, è susseguita una ripresa blanda, con poco mordente. Senza ombra di dubbio viene a mancare quello spirito battagliero tipico di una formazione che deve battersi per preservare la categoria. È un’opzione non nelle corde di giocatori che non si sono mai ritrovati a dover strappare il risultato con i denti per “fare” classifica.

È vero che la società non si è mai tirata indietro facendo ciò che poteva, ma sono stati soldi investiti male, mettendo su un complesso non a norma. Restano alcune note positive, anche se poche in verità. La valorizzazione di alcuni giovani come Bellanova e Carboni e l’esperienza di un tecnico come Mazzarri, che già in passato ha avuto occasione di portare in salvo una barca che stava affondando (a Reggio Calabria).

Per adesso Giulini è intervenuto a gamba tesa dopo la disfatta di Bologna spedendo tutti in ritiro sino al confronto di sabato prossimo con l’Atalanta. Difficile dire se sarà la soluzione giusta per questa squadra in evidente crisi esistenziale. Ma perlomeno si stanno percorrendo tutte le vie per evitare il tracollo.