Cagliari: la strada è lunga. Il percorso di crescita della squadra è ancora lontano dal traguardo

Cagliari: la strada è lunga.  Il percorso di crescita della squadra è ancora lontano dal traguardoTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
domenica 30 ottobre 2022, 21:09Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

di Giuseppe Amisani

Un fatto è sicuro: il Cagliari non diverte. La squadra isolana ha troppi alti e bassi nel suo rendimento e ha evidenziato parecchi limiti caratteriali in queste prime undici giornate di campionato. Tanto che nemmeno le mosse societarie, l’allontanamento del DS Stefano Capozucca e il divorzio consensuale dal DG Mario Passetti, hanno dato alcun frutto. Qualcosa continua a non funzionare e il vero problema è che non si capisce quale sia l’elemento di rottura. Pochi tiri in porta, verticalizzazioni imprecise e, dopo il tentativo di impostare dal basso, difeso per mesi, ora sono spuntati i lanci lunghi dai centrali difensivi a caccia delle punte. E gli attaccanti continuano ad essere sempre più isolati.

Un momento non certo esaltante e anche la prova di rilancio contro la Reggina è fallita. Nonostante il vantaggio lampo con il gol di Lapadula dopo appena tre minuti di gioco, i rossoblù si sono fatti rimontare nella prima frazione per poi soffrire nei secondi quarantacinque minuti. Qualche fiammata c’è stata ma la sensazione dall’esterno è che sia dovuta solo ad iniziative personali e non ad una manovra organizzata. I tentativi ci sono stati ma non sono andati a buon fine. Ecco perché Fabio Liverani dovrà continuare a mettere sotto torchio i suoi giocatori per evitare di restare lui stesso stritolato da un andamento troppo lento della sua squadra. Tra cambi di giocatori, moduli e infortuni ai quali far fronte, la situazione non è ancora migliorata e se è vero che qualche piccolo progresso si è visto, non è stato ancora sufficiente per ritenere la compagine isolana arrivata alla piena maturazione. Ci vorrà ancora del tempo, ma i tifosi si domandano: quanto?

Quesito difficile da decifrare ma più passa il tempo senza una inversione di tendenza e maggiore è l’ansia che accompagnerà la squadra nel suo percorso. Qualche giocatore non è ancora al top e soprattutto a mancare è una manovra da gruppo ben collaudato. I passaggi all’indietro sono ancora troppi e le vere occasioni si possono contare sulle dita di una sola mano. Ci vorrebbe più corsa e soprattutto più attenzione in tutte e due le fasi. Ma è necessario cambiare passo a livello di tenuta mentale. Perché troppe occasioni di fare il salto di qualità, sono state gettate al vento. E ora la gara in casa del Sudtirol diventa una nuova, l’ennesima, prova della verità per capire di quale pasta è fatto il Cagliari. Continuare a rimandare significherebbe dare il definitivo addio alla corsa verso la massima serie perché il distacco inizia ad essere importante. E un nuovo passo falso, avrebbe come effetto, rinviare alla prossima stagione il tentativo di tornare nel calcio che conta. Un incubo che i sostenitori cagliaritani non vogliono nemmeno prendere in considerazione e per evitare il quale, sarà fondamentale iniziare a portare a casa prestazioni e risultati. In una sorta di “ora o mai più”.