GLI EQUILIBRI TATTICI

GLI EQUILIBRI TATTICI
martedì 15 febbraio 2022, 10:05Il punto
di Vittorio Sanna
Vittorio Sanna, giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari

C’è stata una grande crescita nella conoscenza calcistica dei tifosi. Milioni di informazioni circolano ogni giorno e ciò che prima era una raccolta dati difficile anche da archiviare, oggi sono a disposizione di tutti. Anche la play station, Fifa, Pro Evolution, aiutano a capire meglio la vasta sfera delle caratteristiche dei calciatori, il loro potenziale. Da qui una sempre maggiore e diffusa competenza che permette il dialogo e il confronto, che riduce gli attriti nelle valutazioni. Se non fosse  che, indistruttibili, resistono i luoghi comuni  rafforzati dai concetti superficiali del fantacalcio, dove la misurazione della prestazione ritorna al puro e semplice risultato e alla dietrologia da cui nascono i commenti.

In un mondo sportivo dove sempre di più a fare la differenza sono componenti emotive e caratteriali, vista la crescita della preparazione atletica e tattica, non  si è ancora capito a fondo il gioco di squadra e le sue dinamiche, come un calciatore, pur giocando bene, può produrre un effetto negativo nell’insieme, o come un protagonista fuori dagli automatismi in un sistema robusto e collaudato, molte volte finisce per non compromettere la prestazione dell’insieme. Il rendimento di ciascuno dei calciatori in campo non è condizionato solo da quello avverso della squadra opposta, ma anche e soprattutto da quello dei propri compagni che generano il movimento e il funzionamento di una vera e propria macchina umana, con componenti individuali in una organizzazione generale dove basta poco per cambiare volto.

L’ultimo caso; il cambio Altare per Lovato. Puntualizziamo subito che Giorgio Altare ha fatto una grande partita per quelle che sono le sue caratteristiche. Ma suo malgrado, la squadra ha risentito dell’uscita di Lovato, per diverse mansioni che non puoi chiedere ad Altare.  Nel caso di domenica pomeriggio, il palleggio e l’impostazione dalla linea di difesa. Con Goldaniga a destra e Lovato centrale, fino all’uscita di scena dell’ex atalantino, mai o raramente Marin e Grassi sono stati costretti ad abbassarsi sulla linea di difesa  per avviare l’azione. Hanno tenuto una decina di metri più alta la squadra e facilitato il pressing con reparti distinti e compatti sia in larghezza che in profondità. L’uscita di scena di Lovato ha portato Goldaniga al centro, dove non ha la stessa disinvoltura rispetto alla fascia. Altare non è un palleggiatore, lo diventerà con l’esperienza e la sicurezza che acquisirà continuando a giocare. Ma alla squadra è mancato un sostegno che ha costretto Grassi e Marin a perdere campo, a lasciare metri al baricentro avversario. E chi superficialmente è parso peggiorare è stato proprio Marin, che ha faticato a esprimere il suo gioco venti metri più dietro. Imbarazzo che si può identificare in quel cambio gioco nei sedici metri, da destra a sinistra con pallone che è passato sotto il naso degli attaccanti toscani e che Mazzarri ha riassunto con le mani sui capelli.

La controprova dell’equilibrio perso si è avuta con l’ingresso di Ceppitelli per Obert. Goldaniga è tornato al suo posto, e il centrocampo è salito. Ci si è addirittura permessi di reggere un alto numero di attaccanti, con due mediani, Grassi e Baselli quando Marin ormai aveva speso tutto il distributore di energie.

Perché un articolo di questo tipo? Perché è bellissimo discutere di calcio. Forse è il piacere stesso del calcio. E farlo con una crescente competenza, arricchisce tutti. Come in un salotto romantico

____________________
____________________

 

VITTORIO SANNA  - Giornalista e scrittore, per i tifosi rossoblù "la voce del Cagliari". Nella sua trentennale carriera ha raccontato in radiocronaca oltre 700 partite, quasi 600 in serie A. Uno dei più accreditati storici del Cagliari. Autore del libro "La Terra dei Giganti", appena uscito nelle librerie. Un viaggio nella storia dello sport e della relativa statuaria sportiva, dalle prime civiltà ai giorni nostri. Una sezione con i profili degli 88 olimpionici e paralimpici sardi nelle Olimpiadi e Paralimpiadi moderne finora riportati alla luce attraverso un continuo lavoro di ricerca.