Il lavoro di Mazzarri sta dando i suoi frutti, ma ora dovrà studiare una nuova formula per Pereiro. Movimenti di assestamento anche a centrocampo

Il lavoro di Mazzarri sta dando i suoi frutti, ma ora dovrà studiare una nuova formula per Pereiro. Movimenti di assestamento anche a centrocampo
giovedì 10 febbraio 2022, 00:45Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

Si è chiuso un ciclo. Negativo. Verrebbe da dire finalmente. Il Cagliari ha cambiato marcia e mentalità, altra roba rispetto alla squadra compassata, talvolta impaurita, che sino a dicembre dimenticava l’anima negli spogliatoi. Il lavoro di Mazzarri si sta dando i frutti auspicati. Il mister è riuscito a travasare la sua componentistica caratteriale ai giocatori e la vittoria a Bergamo, figlia della determinazione e del furore agonistico, è conseguenza di un continuo martellamento da parte dell’allenatore.

Il quale ha avuto il grande merito di far risorgere addirittura un giocatore dimenticato in fondo alla panchina come Gaston Pereiro, in procinto di partire a gennaio e poi tolto in fretta e furia dal mercato dopo che firmò la vittoria a gennaio col Bologna. Un ripensamento che ha prodotto come componente positiva la vittoria allo Gewiss Stadium di Bergamo dove lo stesso Gaston Pereiro ha giganteggiato realizzando una storica doppietta e procurando l’espulsione del portiere di casa, che ha ridotto in sottonumero gli avversari dei rossoblù.

A questo punto Mazzarri dovrà fare uno sforzo notevole per tenere a freno l’impeto dell’uruguaiano. Relegarlo nuovamente in panchina sarebbe pura eresia. Si dovrà tentare di mediare e trovare una formula che consenta a Gaston Pereiro di esprimersi ancora al meglio sul lungo termine e possa cavalcare l’onda di questo periodo favorevole.

È fuor di dubbio che Joao Pedro, al rientro dopo la squalifica, non va emarginato non foss’altro perchè è il cannoniere principe del Cagliari negli ultimi tre anni. Resta precaria la posizione di Pavoletti, tra l’altro assente a Bergamo per un affaticamento alla coscia ancora in fase di assorbimento. Tutta da decifrare, almeno per Empoli, anche la zona nevralgica, laddove Nandez non ci sarà e tornerà a disposizione per il turno successivo alla “Unipol Domus” contro il Napoli.

Assente per squalifica Deiola, nulla di strano che Mazzarri possa proporre Baselli dall’inizio, uno dei giocatori richiesti dal tecnico per completare l’organico del centrocampo. Tutti movimenti di assestamento per trovare i giusti equilibri in un reparto fondamentale nell’economia del gioco cagliaritano. Certificato che Marin e Grassi si completano a vicenda tutto il resto è contorno da definire. Senza dimenticare i progressi di Dalbert, elemento sinora tenuto ai margini del progetto, ma che nel confronto a Bergamo ha mostrato una continuità di rendimento che ne presuppone la conferma.

Tutte congetture che Mazzarri si porterà dietro almeno sino all’immediata vigilia del confronto in terra toscana. Empoli potrebbe essere l’ennesima tappa della crescita esponenziale di una squadra sinora assoggettata a lune estemporanee e che se riuscisse a trovare una propria identità potrebbe mettere in cassaforte la salvezza molto prima che scorrano i titoli di coda del torneo.