La crescita del gruppo: il trio sardo e le sfaccettature nascoste. Ammucchiata salvezza, un vantaggio per il Cagliari. Traguardo a portata di mano, da tagliare prima del 15 maggio

La crescita del gruppo: il trio sardo e le sfaccettature nascoste. Ammucchiata salvezza, un vantaggio per il Cagliari. Traguardo a portata di mano, da tagliare prima del 15 maggio
venerdì 22 aprile 2022, 08:35Il punto
di Sergio Demuru
Sergio Demuru - Corrispondente da Cagliari di Tuttosport dal 2007, al seguito del Cagliari Calcio dal 1997 avendo collaborato con altre testate quali Il Giornale di Sardegna e Sardegna 24.

di Sergio Demuru 

Il sussulto dal cuore della Sardegna. La rete da tre punti di Deiola contro il Sassuolo ha smosso gli animi e rinvigorito quelle che sono le sensazioni più recondite che vanno a braccetto con l’orgoglio isolano. La sardità è quella componente talvolta trascurata, ma che viene messa in risalto sempre allorquando vi è necessità impellente. Le radici sono profondamente legate al territorio nel quale le persone vivono. La maglia rossoblù cucita sul petto non solo di Deiola, ma anche di Carboni e Aresti, è qualcosa che esula dal mero attimo agonistico.

Al cospetto di una formazione come quella di Alessio Dionisi, arrivata alla “Unipol Domus” con referenze tutt’altro che di secondo piano, è stata la spinta proveniente da coloro che hanno i connotati per rappresentare la (spesso) vituperata Sardegna. E se Alessandro Deiola e Andrea Carboni sono protagonisti in prima persona, non lo è di meno Simone Aresti. Il terzo portiere soffre e si dibatte in panchina. Incita e sprona i compagni. È l’eminenza grigia di uno spogliatoio che ha mostrato di essere unito ed in linea con quelle che sono le esigenze del mister. Lo stesso Aresti è stato il primo a precipitarsi in campo ad esultare non solo al gol di Deiola, ma pure per quello di Joao Pedro poi annullato dopo l’intervento del VAR.

Ecco, sono proprio queste le sfaccettature nascoste che consentono la crescita di un gruppo. È anche per questo che il Cagliari è riuscito ad avere una propria identità. Magari non tanto esaltata dai risultati che in questa annata non hanno premiato, ma che vien fuori allorquando le battute decisive necessitano di quel qualcosa in più da mettere sul piatto. È già accaduto l’anno scorso, quando i rossoblù inanellarono tutta una serie di risultati positivi che, complice anche il crollo verticale del Benevento, contribuirono alla conferma nella massima serie.

Quest’anno la situazione è meno complicata, la vittoria contro il Sassuolo ha determinato una situazione di classifica con il barometro che volge al bello. Mazzarri deve fare la sua parte e tiene tutti sul pezzo, però l’andamento lento di Genoa e Venezia porta a fare delle considerazioni favorevoli. Tra l’altro il Cagliari ora ha preso la scia della Sampdoria, che si trova un punto sopra in classifica ed è in un periodo dove è subissata dalla contestazione dei propri supporters, oltre ad aver perso il filo logico del gioco.

Più formazioni sono coinvolte e meglio è per la compagine rossoblù. Il vantaggio di sei punti su Genoa e Venezia, anche se i lagunari hanno una gara in meno, va gestito con parsimonia. Il Cagliari dovrà mostrare i denti non solo a Genova, ma anche al cospetto del Verona che non ha più nulla da dichiarare in stagione. Tra l’altro è stato nuovamente inserito in un contesto di titolarità anche Keita Baldé, che meriterebbe più fiducia soprattutto adesso che si prospetta il confronto con il Genoa, squadra contro la quale c’è stata rivalità dichiarata quando militava nella Sampdoria. Un particolare che potrebbe esser preso in considerazione da Mazzarri al momento di stilare la formazione che farà il suo ingresso al “Ferraris”.

Nelle successive giornate il Cagliari incrocerà i guantoni con l’Inter, in lotta per lo scudetto e sarà dunque scoglio durissimo alla penultima giornata alla “Unipol Domus”, ma per quell’evento i giochi dovrebbero esser virtualmente fatti. E tutto il popolo rossoblù si augura in positivo. Le premesse ci sono tutte, il traguardo è a portata di mano. Va stabilito solo quando tagliarlo. E poi via alla giostra della compravendita, per forgiare una formazione che nella prossima stagione non abbia i cali di tensione registrati quest’anno.