La vittoria di Bergamo ha fatto innestare la quarta al Cagliari. Fiducia, punti e classifica migliore, saranno i punti di partenza per la volata salvezza

La vittoria di Bergamo ha fatto innestare la quarta al Cagliari. Fiducia, punti e classifica migliore, saranno i punti di partenza per la volata salvezzaTUTTOmercatoWEB.com
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sabato 12 febbraio 2022, 10:00Il punto
di Giuseppe Amisani
Giuseppe Amisani, corrispondente da Cagliari per il Corriere dello Sport-Stadio

Se il successo ottenuto in casa della Sampdoria era servito a ridare coraggio al Cagliari, quello, inatteso ma più che meritato, incassato in casa dell'Atalanta ha definitivamente consacrato la bontà del progetto di Walter Mazzarri. Per la prima volta dalle prime battute di questa stagione, la squadra isolana si è chiamata fuori dalle ultime tre posizioni della classifica, capitalizzando al massimo una vittoria ottenuta con coraggio, determinazione, acume tattico e tanta qualità. A fare la differenza sono state le scelte, ancora una volta in piena emergenza, del tecnico livornese che ha pescato un Pereiro in giornata di grazia. Ma non solo, perché tutti quanti hanno fatto la loro parte, a cominciare dal sorprendente Obert all'ormai ex scommessa Bellanova che con la sua galoppata ha regalato al suo compagno di squadra uruguaiano la gioia della doppietta.

Ora il futuro e soprattutto la classifica fanno un po' meno paura, a patto che proprio sul più bello la squadra non allenti la presa. Una andatura quasi da scudetto in questo avvio di 2022 per i ragazzi terribili di Mazzarri che si sono scrollati di dosso la lunga parentesi negativa. Azzeccate sia le mosse societarie, come le epurazioni importanti, sia quelle tecniche, considerato che l'arrivo e l'utilizzo immediato dei due centrali Lovato e Goldaniga ha dato subito al pacchetto arretrato quella sicurezza che fino alla pausa natalizia era mancata. La sicurezza nei propri mezzi e l'autostima, cresciuta partita dopo partita, hanno fatto il resto, rendendo ai tifosi un Cagliari sbarazzino e capace di combattere contro ogni avversario. Tanto che sia la sconfitta di Roma che il pareggio interno contro la Fiorentina, stanno parecchio stretti ai rossoblù che avrebbero meritato anche in quelle due occasioni di racimolare qualche punto in più. Ma l'atteggiamento giusto, come il gruppo ha fatto fino ad ora, non è certo quello di piangersi addosso o recriminare sugli episodi del passato. Meglio lasciarsi tutto alle spalle e focalizzare le attenzioni sulle prossime partita, a cominciare da quella in casa dell'Empoli per poi passare all'impegno di lunedì prossimo alla Unipol Domus dove sarà di scena il Napoli.

Con la certezza che il Cagliari adesso c'è ed è pronto a sgomitare per arrivare quanto prima a conquistare una salvezza che, per qualità di gioco espressa in questo 2022, è ampiamente alla portata. E, anzi, rischia di far scattare un piccolo rimpianto per quello che sarebbe potuto essere se le cose avessero iniziato a funzionare in anticipo. Ma, come già detto, niente recriminazione. Meglio fare tesoro degli errori e del tempo perso per programmare un futuro che, lo stesso Mazzarri, sembra intenzionato a viversi alla grande. La sua intenzione è quella di aprire un ciclo, lungo, che porti il Cagliari verso traguardi più ambiziosi e con il materiale a disposizione non è certo fantascienza. 

Anche perché, passando ai singoli, la squadra ha fatto a meno per gran parte del campionato di giocatori chiave: da Rog a Strootman, passando per i due mesi di assenza del campione d'Africa Keita. Tra infortuni a rotazione e Covid, l'allenatore rossoblù non ha praticamente mai avuto a disposizione l'intera rosa e le sue scelte sono state spesso obbligate. In questo contesto, però, Mazzarri ha avuto il coraggio e la forza di lanciare qualche giovane interessante, facendo di necessità virtù. E ora il club inizia a raccogliere i frutti tanto attesi.

Con ancora da risolvere la questione uruguaiana. Fuori dai giochi Godin, Cceres e Oliva, ora i riflettori sono puntati sui due “superstiti” Pereiro e Nandez. Il primo ha dimostrato di avere i numeri per fare la differenza ma per riuscirci fino in fondo dovrà trovare la strada della continuità che rappresenterà la perfetta linea di demarcazione tra un giocatore mediocre e un top player. Al secondo, invece, non resta che decidere quale sarà il suo futuro. Da un anno e mezzo è alla ricerca di nuove sfide ma fino a quando non avrà trovato la giusta collocazione, dovrà dare il massimo ad un Cagliari che, seppure ha ancora bisogno di lui, non sembra essere Nandez-dipendente.