Sportitalia - Pedullà: "Conte-Allegri-Gasp: che domino! Il Cagliari è stuzzicato dalla promozione di Pisacane"

Nel suo editoriale odierno pubblicato su Sportitalia.com, l'esperto di mercato Alfredo Pedullà fa il punto sulla situazione panchine in Serie A, soffermandosi anche sul Cagliari. Ecco le sue parole: "Il famoso domino, le panchine in prima fila. Siamo italiani, mica viaggiamo in anticipo. Altrimenti apparterremmo al mondo dorato della “programmazione”. Ma in qualche caso era lecito dover aspettare: su Antonio Conte nella giornata di lunedì hanno fatto il rimbalzo delle emozioni e delle sensazioni, “la moglie lo convincerà”, “Lukaku è in pressing, Oriali anche”. Quando, siamo seri, una decisione si prende non in base alle emozioni o alle sensazioni, il richiamo della Juve per Conte è fin troppo forte, praticamente un elisir di lunga vita. C’è stato chi su questa storia ci ha marciato, facendo interazioni solo per lucrare like per poi cambiare idea dopo un paio di ore (sempre interazioni sono…). Conte ha deciso di tornare a Casa, alla Juve, ci vorranno i tempi tecnici e non sarà una cosa di domani o dopodomani, tuttavia il tracciato è scritto e bisogna soltanto aspettare. Sorprese? Non sono nella sua testa, quindi gli lascio la palla. Il Napoli ha bloccato Allegri da tempo, andrà fino in fondo, a condizione di non traccheggiare troppo.
Gasperini e l’Atalanta erano da tempo ai minimi di sopportazione, basterebbe rivisitare alcune conferenze dell’allenatore: meglio lasciarsi che andare avanti per forza di inerzia, sarebbe forte il rischio di mandare in frantumi una grande storia d’amore. La Roma, scattata – come rivelato – all’ora di pranzo, ora può andare su Gasp. Quando arriverà l’addio definitivo, l’Atalanta andrà sul successore: occhio a Maurizio Sarri che è stato sondato dalla Lazio e che aspetta la decisione del Milan, senza dimenticare Tudor. Il Torino ha sondato Baroni che prima deve liberarsi dalla Lazio. Il Cagliari è stuzzicato dalla promozione di Fabio Pisacane, a maggior ragione se non dovesse andare avanti il rapporto con Nicola. Dice: ma non parli di Simone Inzaghi? Lasciamolo tranquillo fino all’Evento di sabato, la famosa finale di Champions che tutti gli allenatori del mondo vorrebbero giocare. Poi decideranno se andare avanti oppure no, l’eventuale mina vagante in ottica Inter si chiama Cesc Fabregas.
Io capisco tutto, accetto tutto, ma mi piacerebbe essere non preso in giro. E dovrebbe essere così per tutti. Non discuto il fatto che Igli Tare possa dare un contributo al Milan, a patto che sia il primo Tare della Lazio, non l’ultimo che ha fatto più danni della grandine. Non mi accodo a chi lo ha osannato come se fosse il Messia, ricordando solo ciò che gli pareva di Tare e bypassando i danni degli ultimi anni alla Lazio. Conosco bene le modalità di questo Paese, soprattutto quando si parla di calcio. Avanti così, alla faccia della deontologia. Ma poi penso che la deontologia dovrebbe appartenere a chi è davvero un professionista e così mi fermo senza perdere troppo tempo. Ma c’è una cosa davvero complicata da capire: se Furlani dice, come dice, che Tare è il top, esattamente quello che cercava il Milan, per quale motivo ha deciso di annunciarlo a fine maggio quando avrebbe potuto prenderlo a metà marzo? La spiegazione è semplice: il Milan ha cercato prima Berta, poi Paratici, quindi D’Amico e per non fare il giro delle dieci parrocchie ha deciso di concentrarsi sull’unico libero (Tare) visto che gli altri erano impegnati oppure avevano fatto scelte diverse. Ma almeno spieghiamolo, altrimenti va bene tutto, anzi potremmo credere a tutti, anche che hanno visto un Ufo sul cielo di Reggio Calabria al tramonto, quando stava per partire un aliscafo destinazione Messina".