Bucchioni: "Napoli, con Cagliari e Genoa partite vinte all'ultimo: sono le più complicate"

Il giornalista Enzo Bucchioni è intervenuto ai microfoni di 1 Football Club, in onda su 1 Station Radio, e ha analizzato il prossimo avversario del Napoli, il Torino. Secondo il giornalista si tratta di una gara non semplice, anche se il Napoli ha già dato prova di saper approcciare bene queste situazioni, come accaduto con Cagliari e Genoa. Queste alcune delle sue parole:
Archiviata la pausa per le Nazionali, è già tempo di pensare al campionato. Il Napoli affronterà il Torino, una squadra dai risultati altalenanti e con una piazza nuovamente in fermento contro il proprio presidente. Ci sono, insomma, tutte le caratteristiche per una gara trappola per il Napoli. È d’accordo?
“Assolutamente sì. Ci aggiungiamo anche la sosta per le Nazionali: dopo quindici giorni, non trovi mai la stessa squadra che avevi lasciato. E poi il Torino convive da anni con questa situazione: non c’è un tifoso granata che non sia andato, almeno una volta, contro la proprietà. Questo, però, a volte può diventare una spinta in più. Se c’è l’allenatore giusto, e io credo che Baroni lo sia, allora la squadra reagisce. È un ottimo tecnico, magari non ha un carattere da ‘uomo Toro’, ma è serio, preparato, un signore. Ho visto l’ultima partita: la squadra ha cominciato ad avere un’anima, un’identità, sta diventando una vera squadra di Baroni. So che cambierà modulo, aggiungendo un centrocampista per rinforzare la zona centrale, dove il Napoli è fortissimo. Sarà una partita difficile, certo, ma il Napoli ha già superato ostacoli simili: Cagliari, Genoa… partite vinte all’ultimo, che sono le più complicate. Qualcuno non è completamente soddisfatto, ma io, se fossi Conte, lo sarei eccome. Quelle vittorie dimostrano lo spirito della squadra. È facile affrontare le grandi, più difficile vincere partite così. Ecco, questa col Torino sarà un’altra gara trappola, ma il Napoli ha acquisito la mentalità di Conte. Non credo che andrà a Torino con superficialità. Prima, forse, avrebbe potuto, ma con Conte non succederà: lui cambia prima la testa e poi il fisico dei giocatori.