Borrelli a Radiolina: "Un'emozione sentire il boato della Unipol Domus dopo il gol"

L'attaccante del Cagliari Gennaro Borrelli è stato ospite quest'oggi della trasmissione di Radiolina "Il Cagliari in diretta". Queste le sue dichiarazioni:
"Altezza? Ci sono tanti altri ragazzi alti, Mina, Elia... siamo una squadra di struttura. Se mi aspettavo di esserci subito? Ho sempre lavorato e mi sono sempre allenato al massimo. C'era questa opportunità con la Fiorentina e sono contento che il mister abbia scelto di puntare su di me.
Cagliari? Ho sempre pensato in modo positivo, ho sempre lavorato perché possa avvenire ciò che è accaduto e sono contento di come sto andando ma si può sempre fare meglio.
Felici? Ha fatto un'azione clamorosa, gli dovrò offrire un caffè o una cena. Feci un'intervista dove dissi che sognavo il boato dell'Unipol Domus ed è accaduto. E' una bella emozione e spero che lo possa sentire tante altre volte.
Sono contento di poter stare in un reparto offensivo con nomi di questo calibro, come Belotti e Pavoletti. E' una cosa che può darmi qualcosa in più e migliorarmi. Qui mi sono trovato bene fin da subito, c'è sempre il sole. E' una città passionale, bella con tanta storia. E' stato bellissimo.
Inter? E' una partita importantissima, ci stiamo allenando bene con entusiasmo. Veniamo da risultati favorevoli e cercheremo di arrivare pronti e al meglio alla partita. Il campionato è iniziato adesso, loro hanno una corazzata. Noi dobbiamo essere equilibrati, cercare di andare avanti con entusiasmo e cercare di affrontare ogni partita come una finale e poi si vedrà.
Cellino? Con il presidente avevo un buon rapporto. Cercava di darmi tanti consigli e di rincuorarmi. Lo ringrazio per quello che ha fatto per me comunque. Giulini? Lo ringrazio perché mi ha dato l'opportunità di essere qui e spero di ripagare anche la sua fiducia in campo.
Angelozzi? L'avevo lasciato in Serie A e l'ho ritrovato in Serie A. Ringrazio anche lui e il Mister che mi hanno dato l'opportunità di essere qui.
Che emozione in vista dell'Inter? E' grande, cercheremo di preparare al meglio la partita per affrontarla nel migliore dei modi e cercheremo di fare del nostro meglio.
Il numero di maglia? E' un numero che mi ha scelto perché è stato il mio primo numero nei professionisti a Pescara, dopo la primavera. Avevo il 28 all'inizio, poi me lo chiese un compagno e glielo lasciai e presi il 29. E' sempre stato l'unico numero libero, tranne a Frosinone, quindi ho scelto sempre quel numero, anche qui.
Riva? E' un giocatore che ha scritto la storia di questo club, è ricordato ovunque qui. Sono abbastanza giovane, ma vedendo e sentendo quello che è stato lui per il Cagliari, ti rendi conto che è un mito e una leggenda. Imparerò a conoscerlo meglio, ma ho capito l'importanza che ha per questa terra.
Chi ti ha sorpreso? Mina mi ha aiutato tanto, poi c'è Elia... ma penso che tutti quanto abbiano delle buone qualità e un gran potenziale, magari alcuni anche inespresso ma sono contento di potermi allenare e giocare con loro.
La città di Cagliari? Ho già avuto modo di girare a Cagliari, sono stato a Calamosca che mi ha colpito tanto. Poi sono stato al centro della città, visto che prima avevo una casa lì. Sto imparando a conoscere la città.
Rapporto con Napoli? Sono nato a Campobasso perché mio padre era un ex calciatore e ha conosciuto mia mamma lì e sono nato lì, ma mi sono trasferito subito a Napoli. Poi ho girato tanto per il calcio e ora mi ritrovo qui.
La scelta di Cagliari? Ho detto subito si al Cagliari, quando il direttore mi ha chiamato ho accettato subito perché ero convinto che questa potesse essere la scelta giusta.
Mauro Esposito ha parlato bene di te. Si lo conosco bene perché faceva parte dello staff a Pescara. L'anno della Primavera faceva il collaboratore tecnico e abbiamo stretto un grande rapporto, mi diceva cosa fare e non fare in area, gare di tiri insieme... è stato un gran giocatore e una brava persona. Ci siamo sentiti e mi ha spiegato cosa significava giocare per il Cagliari, l'importanza della maglia e poi mi ha dato delle dritte per trasferirmi.
Chi vorrei affrontare dell'Inter? Akanji. Il mio obiettivo? Migliorare e crescere sotto tutti i punti di vista. Non voglio darmi dei limiti o crearmi delle ambizioni folli. Voglio lavorare con l'ambizione che dopo ciò che semini, raccogli.
Esposito? Lo vedo molto sereno, si sta allenando benissimo e sono convinto che possa fare una grande prestazione.
Dedica speciale per il primo gol? Ovviamente alla mia famiglia, sicuramente è per loro. Non vedo l'ora che arrivi il boato della Domus per un gol in campionato.
Famiglia? Verranno due miei amici, la mia famiglia non riuscirà ad esserci ma sono contento che ci fossero per la Fiorentina e poi ha coinciso con il mio esordio da titolare in Serie A.