Como, il ds Ludi a Sportitalia: "Belotti è stato un errore? No, un grandissimo esempio di come questo club tende a migliorarsi"

Como, il ds Ludi a Sportitalia: "Belotti è stato un errore? No, un grandissimo esempio di come questo club tende a migliorarsi"TUTTOmercatoWEB.com
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di Redazione TuttoCagliari

Carlalberto Ludi, direttore sportivo del Como, è stato ospite ieri sera a SportitaliaMercato. Tra i tanti argomenti affrontati, anche quello relativo alla cessione di Andrea Belotti al Cagliari. Le sue considerazioni sintetizzate da TuttoCagliari.net: "Belotti è stato un errore? No, Belotti è un grandissimo esempio di come questo club, questo gruppo di lavoro, tende a migliorarsi. Sono molto onesto, la finestra di mercato che ci ha portato in Serie A, a gennaio, secondo me è stata una finestra di mercato mediocre, dove abbiamo fatto tanti errori, e i due colpi, che poi hanno fatto la differenza, sono stati Strefezza e Goldaniga. La finestra di mercato estiva della Serie A, è stata complessa, e poco coerente. A gennaio dell'anno scorso abbiamo cominciato a migliorare sostanzialmente, a luglio di quest'anno è stato fatto un grande lavoro, imparando dai nostri errori. Noi a un certo punto ci siamo detti che avevamo un modello di business molto coraggioso, facevamo delle scelte tecniche molto coraggiose, il nostro calcio in Italia infatti si vede poco, e dobbiamo essere molto coraggiosi anche sul mercato. E' da lì che poi abbiamo spinto sull'acceleratore su tutti quei giovani che ad oggi stanno performando e speriamo di accompagnare la loro crescita". 

Sull'estate di Fabregas: “Non so di nessun incontro tra l’Inter e Fabregas. Noi abbiamo sempre avuto una grandissima relazione sintonia con Cesc dal primo momento. Lui ha sempre ribadito che qual’ora fosse stato messo nelle condizioni di sviluppare meglio il progetto sarebbe rimasto. Non abbiamo mai dubitato delle sue parole e quindi dico la verità non ci siamo mai preoccupati realmente che potesse partire. Non abbiamo mai pensato di cercare un’alternativa, perché nella nostra opinione se l’Inter era nelle condizioni di approcciare il nostro allenatore il giorno x di Giugno, noi lo avremmo scelto il giorno dopo. Non volevamo dare a Fabregas nessun pretesto per pensare che stesse valutando un sostituto“.

Sugli obiettivi: “Non dobbiamo fare nulla se non lavorare tutti i giorni, se non lavorare con serietà e andare su quel solco metodologico che Cesc ha tracciato già da 2 anni a questa parte. Abbiamo investito tanto sui giovani, ringraziando la messa a disposizione della società, è una squadra con grande talento ma una squadra tutta da scoprire, che deve migliorare, deve crescere. Avrà alti e bassi e quindi con grande equilibrio al netto di quello che dicono gli addetti ai lavori, noi dobbiamo semplicemente lavorare serenamente cercando di migliorare la classifica dell’anno scorso. Questa è una cosa che ci poniamo come obiettivo sicuramente. Io tendo ad essere un uomo di equilibrio, noi siamo arrivati decimi al primo anno di Serie A e per noi è un risultato clamoroso, sono onesto”

Sulle possibilità di qualificazione alla Champions League: “In quest’anno il processo metodologico si è sviluppato in modo naturale producendo quella che è poi stata la classifica. Da li poi abbiamo investito ancora di più su giovani talenti, oggi la Champions League non è un sogno, è qualcosa di irreale. Migliorare la posizione dell’anno scorso è invece l’obiettivo che dobbiamo porci come mentalità e poi come obiettivo. Sappiamo che questa squadra può avere margini, sappiamo che va accompagnata, perché i giovani vanno fatti crescere. In panchina abbiamo un fuoriclasse. In virtù di questo speriamo di fare un gran campionato. L’anno scorso dal 10^ posto all’Europa c’erano 16-17 punti. Con il nostro lavoro speriamo di colmare quel gap lì“.

Su Nico Paz: “Nico vale tanto adesso e in futuro ancora di più. L’ho pagato 6 milioni per il 50%. I numeri li fa chi vende ma noi non vendiamo Nico, abbiamo purtroppo una situazione sfavorevole con il Real Madrid e questo lo sappiamo ma di fatto rivendichiamo una grande intuizione, nostra di Cesc del suo collaboratore Dani Guindos che aveva già avuto il ragazzo. Non facciamo numeri, facciamo solo lavorare un ragazzo che ha un grande potenziale di miglioramento, dopodiché quello che può fare l’avete visto tutti. E’ un giocatore moderno, di grande tecnica e forza con discreta rifinitura, il gol con la Lazio ne è la prova. E’ un giocatore che ha gol nei piedi nelle gambe ha buoni tempi di inserimento ma li deve migliorare. E’ un giocatore che da grande disposizione anche in fase difensiva, è un giocatore moderno. Se prendiamo il PSG dell’anno scorso come squadra di riferimento in cui tutti anche quelli di talento lavorano lui è in quel solco li. E’ un ragazzo top, un campione. Forse come persona anche meglio“.