Ecco Aldo Firicano, il libero vecchia maniera: “La semifinale persa con l’Inter è la delusione più grande della mia carriera. Mazzone per noi era come un padre. Il mio erede? Astori"

A parlare, dopo la combattuta sfida tra Trapani e Cagliari, è un siciliano doc con un passato in rossoblù: Aldo Firicano. L’ex libero è intervenuto ai microfoni di Radiostarnews.it per rammentare i suoi trascorsi in Sardegna. Firicano, nato ad Erice (TP) il 12 marzo 1967, prima di divenire allenatore ha giocato con le maglie di Nocerina, Udinese, Cagliari, Fiorentina, Salernitana, Arezzo, Itala San Marco e Sestese. L’ex difensore visse il suo periodo di massimo splendore proprio a Cagliari dove, dal 1989 al 1996, ha totalizzato 235 presenze impreziosite da 12 reti. Attualmente è in attesa di una chiamata dopo aver allenato il Forlì nella passata stagione.
Sette stagioni in Sardegna sono difficili da scordare. Quali sono i ricordi più intensi?
“Il ricordo più bello è legato al pareggio di Pisa che ci riportò in Serie A. Al nostro ritorno in Sardegna un’intera città era scesa in piazza a festeggiare. Il mio desiderio era quello di chiudere la carriera con la maglia del Cagliari ma sorsero dei problemi con Cellino e allora fui costretto a partire anche se non nego che ho sempre nutrito la speranza di tornare, magari come allenatore.”
Nella tua carriera hai avuto tanti allenatori di spessore. Chi ti ha impressionato di più?
“Con Ranieri ho da poco scherzato sul nostro passato a Cagliari. Con lui ho debuttato in Serie A e poi quando non rimasi in rossoblù spinse per il mio approdo alla Fiorentina. Trapattoni è un uomo dalle mille risorse, positivo e propositivo. Ha la capacità di proiettarsi sempre all’impegno successivo in quanto gli scivola tutto addosso. Mazzone, invece, era come un papà per noi calciatori. In settimana ci coccolava ma la domenica si trasformava”
Se ti dico 12 aprile 1994, cosa ti viene in mente?
“Se ripenso alla semifinale di Coppa Uefa persa con l’Inter mi viene ancora il magone. Fu una serata storta, una delusione che rappresenta la più grande amarezza della mia vita calcistica anche perché sono quasi certo che, una volta arrivati in finale, avremmo alzato noi il trofeo”
Il calcio ha subito modifiche rispetto agli anni ’90. Nonostante ciò, puoi indicare un tuo erede?
“Credo che Astori sia il difensore che potrebbe incarnare il moderno Firicano”
È inevitabile una battuta sull’attuale situazione del Cagliari
“La Serie B è un campionato difficile. Il periodo di flessione ci può stare ma i rossoblù hanno un vantaggio importante. Il Cagliari ha il dovere morale di vincere il torneo anche perché vanta l’organico migliore”
Aldo Firicano allenatore: quali sono le tue idee tattiche?
“Ho una mia idea di calcio. In genere parto dai quattro difensori poi dopo si possono fare delle modifiche. Se dispongo di un trequartista abile tra le linee cerco di metterlo a suo agio in un 4-3-1-2”