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ESCLUSIVA TC - ROBERTO QUAGLIOZZI: "L'ingaggio di Pisacane è un'arma a doppio taglio: potrebbe rivelarsi una grande intuizione o una scelta sbagliata. Molto dipenderà dall'esito delle prime gare. L'anno scorso abbiamo subito dei gol assurdi..."

ESCLUSIVA TC - ROBERTO QUAGLIOZZI: "L'ingaggio di Pisacane è un'arma a doppio taglio: potrebbe rivelarsi una grande intuizione o una scelta sbagliata. Molto dipenderà dall'esito delle prime gare. L'anno scorso abbiamo subito dei gol assurdi..."TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Luca Di Leonardo - TuttoCagliari.net
Ieri alle 19:03Primo piano
di Matteo Bordiga

L’ex centrocampista Roberto Quagliozzi, che per ben 12 anni ha difeso i colori rossoblù, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta la scelta di Giulini di puntare su Fabio Pisacane come successore di Davide Nicola sulla panchina isolana e, inoltre, si sofferma sui punti deboli più evidenti della rosa cagliaritana.

Roberto, lei come giudica la decisione di promuovere Pisacane dalla panchina della Primavera a quella della prima squadra?

“Sinceramente penso che potrebbe essere un’arma a doppio taglio: potrebbe rivelarsi vincente oppure perdente. Molto dipenderà dalle partite iniziali, quelle a cavallo tra agosto e settembre: se dovessero arrivare dei buoni risultati crescerebbe l’entusiasmo attorno al gruppo, ma nel caso in cui la squadra non decollasse inizierebbero inevitabilmente a serpeggiare i primi malumori. L’esperimento tentato da Giulini è già riuscito in passato con allenatori come Allegri e Simone Inzaghi. Ma si tratta pur sempre di un’incognita. E poi c’è un altro aspetto da sottolineare: quest’anno in serie A molte squadre si sono decisamente rinforzate. A partire dal Como, che sicuramente non lotterà più per la salvezza. Noi speriamo di non soffrire oltremodo, anche perché sono ormai diversi anni che ci salviamo per il rotto della cuffia. E non potrà andarci sempre bene…”

Dove e come va migliorata la rosa per rendere il Cagliari più competitivo e per vivere un campionato più sereno rispetto a quello appena trascorso?

“Io devo dire che l’anno scorso abbiamo preso dei gol veramente assurdi, frutto di clamorose disattenzioni individuali e di reparto. Quindi rinforzerei in prima battuta il pacchetto arretrato. Poi molto dipende anche dallo stile di gioco adottato dall’allenatore: nell’ultimo campionato il Cagliari raramente è andato in vantaggio, e quelle poche volte che l’ha fatto si è subito rintanato in difesa a protezione del golletto segnato. Insomma, con questo atteggiamento in serie A primo o poi il gol lo becchi.

I giocatori ci sarebbero anche, perché potenzialmente non siamo una compagine da bassa classifica. Però oggigiorno, soprattutto a centrocampo, ci vuole gente che corra e che sappia anche marcare. Non puoi permetterti il lusso di avere un regista che non marca. E poi faccio un discorso generale: oggi viene privilegiato fino all’esasperazione il giropalla insistito, e sempre più raramente si tenta la conclusione da fuori area. Attenzione, lo fanno tutte le squadre e non solo il Cagliari. Francamente è un modo di giocare troppo schematico, che a me non piace e in cui non mi riconosco. Non sono un nostalgico legato visceralmente ai suoi tempi, perché ogni calciatore è inevitabilmente figlio della sua epoca. Ma oggi il portiere gioca quasi più palloni dei difensori… Insomma, mi sembra che certi concetti siano stati un po’ estremizzati.”