UN MIRTO CON... LUCIO BERNARDINI: "Al Cagliari servono elementi che sappiano inventare la giocata e dare qualità alla manovra. Pisacane si è meritato la chance che gli ha offerto Giulini, svolgendo un ottimo lavoro nel settore giovanile"

Per cinque anni, tra il 1985 e il 1990, è stato il faro e il propulsore del centrocampo cagliaritano. Un regista già molto moderno, tecnico e dinamico, che possedeva anche un buon feeling con il gol.
Lucio Bernardini, intervistato da Tuttocagliari.net, a un mese esatto dall’inizio del nuovo campionato dice la sua sugli ultimi sviluppi in casa rossoblù.
Lucio, partiamo dal nuovo allenatore: che sensazioni ha lei circa Fabio Pisacane, chiamato a guidare il Cagliari alla sua prima esperienza in assoluto da tecnico tra i professionisti?
“Credo che la società gli abbia dato un’opportunità importante. Un’opportunità – aggiungo io – che lui in fondo si è anche meritato, dimostrando di avere delle qualità in questi due anni spesi alla guida del settore giovanile. Proprio con la cultura del lavoro è arrivato a ritagliarsi un’occasione sulla panchina della prima squadra. Quindi perché non essere d’accordo con la scelta di Giulini? È senz’altro vero che a questi livelli conta molto l’esperienza, ma la voglia di un giovane di farsi strada nel mondo del professionismo può altresì rappresentare un valore aggiunto.”
Secondo lei non c’è il rischio che, vista la sua giovane età, i calciatori possano non riconoscere in lui quell’autorità e quell’autorevolezza che rappresentano il presupposto imprescindibile del rapporto tra giocatori e allenatore?
“Premetto che non conosco Fabio Pisacane. Mi sembra però un ragazzo con le idee molto chiare e dotato di una buona personalità. Nei rapporti coi calciatori la giovane età conta relativamente; conta molto di più la credibilità della persona. Non vedo dunque grandi problemi da questo punto di vista.”
Capitolo-mercato. Il Cagliari sta cercando di rifarsi il look soprattutto in mezzo al campo e in attacco, per migliorare una fase offensiva che l’anno scorso troppo spesso è risultata deficitaria. In avanti è arrivato Borrelli dal Brescia, mentre finora il centrocampo è stato rinforzato con l’acquisto di Folorunsho, elemento versatile e dotato sia tecnicamente che atleticamente.
“Sì, direi che osservando dall’esterno le mosse della società il DS Angelozzi sta cercando un centrocampista in grado di fungere da punto di riferimento per il reparto e, magari, anche un altro attaccante che possa rivelarsi una carta in più oltre a Piccoli, Luvumbo e Pavoletti. Al Cagliari serve qualche elemento che sia capace di inventare la giocata e di fare la differenza dalla cintola in su: un profilo di sicuro affidamento e, soprattutto, di qualità.”