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Gianluca Festa: "Il Cagliari deve giocare sempre con due punte. Con la Roma i rossoblù sono stati bravi a non fare mai entrare in partita i giallorossi. Ora occhio a non sottovalutare il Pisa. E a gennaio prenderei una punta e un centrocampista"

Gianluca Festa: "Il Cagliari deve giocare sempre con due punte. Con la Roma i rossoblù sono stati bravi a non fare mai entrare in partita i giallorossi. Ora occhio a non sottovalutare il Pisa. E a gennaio prenderei una punta e un centrocampista"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 18:00Primo piano
di Matteo Bordiga

L’ex difensore ed ex allenatore del Cagliari Gianluca Festa, oggi tecnico del Birkirkara (club di prima divisione maltese), ai microfoni di Tuttocagliari.net esamina le ultime prestazioni dell’undici allenato da Fabio Pisacane, proiettandosi già allo scontro diretto in programma domenica mattina all’Unipol Domus contro il Pisa.

Gianluca, dopo diverse performance poco convincenti il Cagliari sembra aver svoltato sul piano del gioco e, parzialmente, anche su quello dei risultati. Quale è stata la chiave del rilancio di una squadra che, nel recente passato, spesso era apparsa abulica e inconcludente?

“Il fatto che Pisacane abbia schierato le due punte, Borrelli ed Esposito. Il Cagliari deve giocare sempre con due attaccanti, che tra l’altro sono complementari tra di loro: Borrelli è forte fisicamente e tiene palla, mentre Esposito è tecnicamente dotato e può svariare su tutto il fronte. In più mi è piaciuto molto il centrale Rodriguez, sostituto di Mina: non lo conoscevo, ma contro Roma e Atalanta mi ha fatto un’ottima impressione. In generale, nella sfida contro i giallorossi l’atteggiamento ha fatto la differenza: Deiola e compagni sono stati bravissimi a non far mai entrare in partita l’undici di Gasp. Non si sono mai abbassati e hanno cercato con insistenza la vittoria fino all’ultimo minuto, venendo premiati dal gol di Gaetano.

Direi che Pisacane sta trovando gli equilibri giusti, ma attenzione: la classifica è cortissima e ci si mette un attimo a risprofondare nei bassifondi. Certo che giocando con questa voglia e con questa determinazione sarà molto meno complicato arrivare all’obiettivo stagionale.”

Lei non ha avuto la sensazione che contro l’Atalanta, nonostante la prestazione complessivamente positiva, i rossoblù si siano accontentati del pareggio dopo aver segnato l’1-1, tornando ad abbassarsi e consentendo ai bergamaschi di trovare, seppure in maniera un tantino fortuita, la rete della vittoria?

“Diciamo che il gol del 2-1 è stato un po’ fortunoso. E a volte gli avversari, col loro atteggiamento, ti costringono ad abbassarti: l’importante è farlo restando sempre compatti e ben equilibrati. Oppure quella di arretrare il raggio d’azione può essere una precisa scelta strategica.”

Domenica all’Unipol Domus arriva il Pisa di Gilardino. Quella coi toscani potrebbe essere una gara a trabocchetto per il Cagliari?

“Solo se il Cagliari commettesse l’errore di considerare i pisani tecnicamente inferiori, e questo non può succedere. Pisacane preparerà attentamente la sfida, sia da punto di vista tecnico che sotto l’aspetto psicologico. Di certo sono proprio queste le partite più pericolose: contro le big non c’è bisogno di motivare i giocatori, mentre con le piccole il rischio è quello di rilassarsi un po’, adagiandosi sulla propria presunta superiorità. Ma all’Unipol Domus gli isolani potranno contare sulla spinta trascinante di un grande pubblico: quella sarà la loro vera arma in più.”

Si avvicina il mercato di gennaio. La priorità della società è quella di prendere un attaccante e un esterno, alla luce dei gravi infortuni patiti da Andrea Belotti e da Mattia Felici. Non sarebbe utile, a suo avviso, anche un centrocampista in grado di aggiungere qualità e cifra tecnica alla manovra rossoblù?

“La primissima cosa da fare è sostituire gli infortunati. Poi in un mercato difficilmente decifrabile come quello invernale può andarti bene o male, ma sicuramente servono elementi di spessore, in grado di aiutare il Cagliari a compiere il salto di qualità. Una prima punta di livello è indispensabile. E sono d’accordo anche sull’auspicabile ingaggio di un centrocampista tecnico e dinamico”.