Melis: "Gruppo coeso, stiamo vedendo confermati gli auspici". Angelozzi: "Fatte delle belle operazioni, sono soddisfatto ma dico che si poteva fare qualcosa in più"

Archiviato il calciomercato estivo, il Cagliari ha voluto fare il punto della situazione davanti ai media, dalla sala stampa della Unipol Domus, il Direttore Generale Stefano Melis che il Direttore Sportivo Guido Angelozzi. La redazione di TuttoCagliari si trova sul posto ed è pronta a riportarvi tutte le dichiarazioni. Segui la diretta testuale con noi!
Parla il DG Melis: Ci ritroviamo qui a distanza di due mesi anche con il direttore, sembra ieri ma ci sono già due mesi di lavoro. Non è ancora tempo di bilanci ma è uno snodo importante che arriva dopo la preparazione estiva, dopo la costruzione della squadra e dopo le prime partite della stagione. Ci piace condividere quella che è un'analisi di questa prima parte di lavoro del gruppo. Un gruppo coeso ed è uno degli aspetti che mi piace sottolineare e mi fa molto piacere che stiamo vedendo confermate le premesse e gli auspici.
Si sta lavorando con le giuste motivazioni e con la giusta carica. L'auspicio è che questa sia la direzione più bella da seguire, cercando di coinvolgere tutto l'ambiente e i tifosi a cui teniamo. Approfitto per ringraziare tutti per il calore dimostrato anche con il nuovo record di abbonamenti. Non mi piace la parola progetto, è abusata nel calcio, mi piace più parlare di percorso e viaggio. Ma percorso forse è la parola più adatta. Non parto da troppo lontano, nell'anno della B abbiamo deciso di costruire un percorso che avesse degli obiettivi, ci eravamo dati 2-3 anni per arrivare dove siamo quest'oggi.
Siamo stati fortunati ma anche bravi a risalire subito dalla B e abbiamo costruito una traiettoria di crescita mattone dopo mattone. Vogliamo dare continuità a questi obiettivi e per quanto alcuni si facciano trascinare dalle onde e dagli andamenti delle stagioni, dai risultati, dal punto di vista di gestione del club siamo convinti che stiamo portando avanti un percorso che ha una sua chiara direzione. Dal punto di vista del club, i discorsi di sostenibilità e razionalità economica vanno di pari passo con una dimostrazione di solidità del club, pensate a come ci si è mossi con idee chiare, i riscatti come quelli di Zortea e Piccoli che sono state operazioni onerose, sono state delle dimostrazioni chiare. Nelle scorse stagioni abbiamo acquisito dei giocatori in prestito con diritti, che ci ha consentito di inserire i ragazzi, di studiare: queste operazioni sono state fatte e si sono sommate ad altre operazioni di mercato. La dimostrazione a cui faccio riferimento è che arrivata a prescindere da quelle che sono state le opportunità di cessione e plusvalenze importanti, che non erano pianificate. Unitamente al lavoro che è stato fatto nel tempo, sulla riduzione del monte ingaggi, sulla crescita del club, ci hanno permesso di fare un lavoro in linea con la nostra pianificazione e aspettative. Lavoriamo tutti in un momento particolare e delicato per il sistema: i diritti TV sono un sistema non banale, noi abbiamo avuto solidità. Abbiamo una rosa pressoché tutta di proprietà, sono state fatte altre operazioni in linea con la premessa che ho fatto. Magari non è stato possibile con Palestra, ma l'esempio è quello di Kiliçsoy.
L'aspetto più importante è che pensiamo di essere in una direzione in cui abbiamo costruito una rosa che ha il giusto mix tra giocatori esperti e più giovani, giocatori con identità. Avere dei giocatori della nostra terra, dei veterani come Deiola e Ciocci, abbiamo in prima squadra anche esempi 'baby' come Nicola Pintus e Riyad Idrissi, fortemente voluto da Pisacane e ha esordito in A. Questo è il mix che è in linea con gli obiettivi che ci siamo dati. Una stagione gagliarda, incarnata dall'allenatore, che ci porti soddisfazioni trasversali fuori e dentro il campo con prestazioni all'altezza, senza avere paura di nessuno.
Angelozzi: Quando ho accettato di venire a Cagliari, l'ho fatto perché mi piaceva Cagliari e la Sardegna. Poi c'era il Cagliari che avevo affrontato qualche volta da avversario. Mi piaceva avere un'esperienza qui. Quando sono arrivato qui, mi sono accordo che c'era materiale importante a livello societario e di organizzazione. Siamo partiti con tanto entusiasmo e siamo arrivati, a due mesi esatti che sono qui a Cagliari, ad un primo periodo di cui sono soddisfatto. Dico che si poteva fare qualcosa di più sul mercato, perché sono pignolo. Abbiamo fatto bene, ma si poteva fare anche meglio. Quando si fa un'operazione, se non sono soddisfatto non la faccio. Se non ci sono tutte le componenti tecniche ed economiche. Esposito era un giocatore che volevano tutti e con l'aiuto del procuratore hanno scelto Cagliari, altrimenti non sarebbe venuto. Per me questa è un'operazione bellissima sotto l'aspetto tecnico e di soddisfazione per la società. Juan Rodriguez per me è un giocatore del 2005 che può fare grandi cose, perché è un giocatore che volevano il Bayern Monaco, il Leverkusen. Per la tradizione che ha il Cagliari con gli uruguayani è un'operazione bella. Tutte le operazioni sono state belle, per cui sono soddisfatto.
Zortea e Piccoli - Con il presidente avevano deciso di non cederli a meno che non fosse arrivata un'offerta a cui non potevi dire di no. Non pensavamo di dare via i giocatori. Poi sono arrivate delle offerte importanti e ci siamo trovati tutti insieme e ci siamo chiesti cosa fare. Abbiamo deciso di accettare, perché era giusto farlo e da lì è scattato il piano B. Il mister in sala stampa ha detto che voleva 3 giocatori, ne sono arrivati 4. Abbiamo preso Ze Pedro e Rodriguez, che seguivamo da tempo. L'uruguayano lo abbiamo preso adesso, ma avevamo delle relazioni di due anni fa. Erano giocatori che avevamo seguito e abbiamo fatto degli investimenti importanti, lui lo è in prospettiva. Belotti? dopo che abbiamo dato via Piccoli abbiamo fatto una cernita di giocatori che potevano andare bene per noi. Tanti erano stranieri e il mister e il presidente mi hanno un po' frenato per gli stranieri, quindi dovevo spulciare chi era disponibile come attaccante italiano che si poteva prendere e in Italia ce n'erano 3-4. Il primo era Cutrone, poi Belotti, Cheddira... abbiamo fatto una valutazione e il giocatore è stato bravo che ha chiamato il mister e gli ha detto che voleva venire a Cagliari. Poi abbiamo chiamato il ragazzo e ci siamo stati a parlare 20' e abbiamo visto una voglia di rivalsa e di venire a Cagliari impressionante. Abbiamo fatto tutto e con piacere e con voglia. Ho letto di un Belotti finito: ha 31 anni, io a 70 mi sento un giovanotto. Belotti è la storia del calcio italiano, ha fatto 163 gol in Serie A, poi lo maledicevo quando lo incontravo. Poi è andato a giocare nella Roma, che hanno "bruciato" alcuni giocatori, come Dovbyk. Belotti poi è stato al Como e poi al Benfica. Per noi è stato anche un colpo fortunato e siamo molto soddisfatti. Siamo convinti che ci darà delle soddisfazioni.
Sulla sostenibilità e indirizzo giovani, come si inquadra acquisto di Belotti? Noi siamo una squadra troppo giovane per la Serie A. Gli unici anziani sono Mina e Pavoletti, che in questo momento sta lottando per cercare di darci una mano e lo ringraziamo. Fino all'anno scorso ha fatto delle cose belle. Due anni fa mi ha ammazzato al Frosinone. E' un giocatore che sempre dà tutto. Belotti ha 31 anni, ha anni per esprimersi ad alto livello. Giro la domanda: ma la Cremonese che ha preso Vardy che ha quasi 38 anni? Noi abbiamo messo uno che ha fatto 163 gol in A a 31 anni: è esperto. Tutti i nostri attaccanti sono giovani. Lui è quello più esperto e abbiamo detto 'prendiamo lui che sulla storia ha un peso'. Questa è stata la scelta. Palestra è un 2005, Rodriguez è 2005... tutti ragazzi abbiamo preso. Se andiamo a vedere tutte le rose del Cagliari, è una delle rose più basse come età.
Interviene Melis: Il motivo per il quale un'operazione come quella è ben accetta, oltre al feedback dal punto di vista tecnico, mi ricollego al passaggio di cui parlavo prima, cioè il giusto mix. L'acquisto di Belotti è in linea con la voglia di mettere esperienza nel club: avere un giocatore con esperienza internazionale, un campione d'Europa, non può che essere gradito. Anche nella costruzione dello staff di mister Pisacane che ha fortemente voluto determinati profili, ma c'è un mix non banale.
Ancora su Belotti, riprende Angelozzi: Ha rinunciato anche a dei soldi per venire qui. Quando arrivano questo tipo di giocatori che fanno gesti del genere, io li porto sulle spalle. E' stata la voglia del ragazzo. Noi poi ci siamo informati sul percorso che ha avuto a Como. Mi hanno detto che è uno che si allena a mille. Un mio giocatore che sta a Como mi ha detto "Mi sembra Berardi", è uno che ha una voglia matta. Quando mi ha detto che voleva venire. Lui si è presentato martedì con la famiglia e figli, lui è venuto qua proprio convinto di fare bene. Poi dopo è sempre il campo il giudice di tutto. Però la voglia e lo spirito che ha dimostrato è stata grandiosa. In più è un giocatore di 31 anni, ha fatto il mondiale per club, sono giocatori che hanno giocato in club importanti, anche Ze Pedro.
Grande entusiasmo da parte dei tifosi quale prossimo step, parla Melis: Sicuramente cercare di restituire questa fiducia da parte nostra con partite gagliarde, orgoglio e identità. Cerchiamo di farlo ove possibile in uno stadio temporaneo del quale non possiamo essere felici. E' nota la nostra forte volontà nel medio periodo di costruire il nostro stadio. Stiamo lavorando in concerto con le istituzioni e questo è il vero obiettivo del Cagliari. Al netto del record della campagna abbonamenti, quest'anno abbiamo cercato anche di essere più democratici mantenendo più posti disponibili anche nelle curve per chi magari arriva da lontano e non può abbonarsi.
Palestra, parola ad Angelozzi. Il Presidente in primis non voleva farla, perché non fa questo tipo di operazioni. Non trovavamo un giocatore che potesse giocare su entrambe le fasce. Io ho detto che secondo me era uno dei giocatori più forti in Europa. Sono riuscito poi a convincerlo, dà una mano alla squadra. Per il resto, queste operazioni le fanno la Juve, l'Inter. L'Atalanta ha rifiutato 20 milioni di euro per lui. Nella costruzione della squadra, qualcosa che non produce plusvalenza devi farla. Ma ci darà una mano in questa stagione. Noi siamo soddisfatti, il mister anche. Era l'unico giocatore per noi forte, ma siamo stati costretti ad operare così. Quest'anno il Cagliari ha fatto una campagna trasferimenti importante come lo scorso anno. Abbiamo portato Esposito, Kiliçsoy, Rodriguez, Ze Pedro per darci una mano e raggiungere la salvezza e darci qualcosa in più.
La Coppa Italia Primavera era stata una scintilla per questo nuovo corso? Melis: Questa domanda mi permette di fare un plauso a tutto il settore giovanile. Quando si ottengono risultati di quel tipo, che sono stati motivo di soddisfazione e orgoglio, partono da lontano. E' stato un po' una pietra miliare del club, perché ci ha permesso di portare a casa un trofeo. Un paio di settimane fa siamo andati vicini a portarne un altro, ma anche qui è l'occasione per fare i complimenti a Mister Pisano. Credo che quella vittoria agli occhi del presidente sia stata magari la ciliegina classica sulla torta. Non so se fosse stato lo snodo decisivo. Il Mister è un tecnico preparato, ha avuto la fortuna e la bravura di farlo con il nostro settore giovanile. Partendo prima nello staff, poi con il settore giovanile, avendo studiato tanto. E' una figura che si è meritata sul campo questa opportunità.
Come è cambiato il suo lavoro rispetto al passato? Angelozzi: Sono cambiate tante cose da quando ho iniziato io a fare il direttore. Io continuo ad avere il mio modo di lavorare, spero di non cambiare. Qualcosa ho appreso dalle nuove metodologie di lavoro, ma io continuo ad essere il vecchietto che si è fatto strada. D'istinto. A me piace conoscere i giocatori, guardarli, capire. A me piace molto l'aspetto umorale, la voglia di affrontare un percorso. Parlare con lui mi ha fatto capire che ci saremmo trovati bene.
Obiettivo salvezza? Melis: La salvezze deve essere il primo obiettivo, siamo pronti a lottare. E' importante perseguire quella voglia e determinazione di stare in campo in una certa maniera. Siamo abituati a programmare e cercare di continuare su quel percorso. Una cosa per volta.
Si pensava ad un acquisto ulteriore per il centrocampo? Rog Resta? Angelozzi: In difesa siamo in tanti, a centrocampo siamo 7 giocatori con Rog 7. Per cui giocando a 3 essendo in 6 siamo completi. Cavuoti e Liteta sono due giovani interessanti, il primo è stato il giocatore più richiesto a livello di Serie B. Il Mister voleva un mancino, lo conosce e puntiamo su di lui. Liteta è un giocatore molto forte in prospettiva e poi abbiamo Folorunsho, Adopo, Prati, Deiola e Mazzitelli. Ho pensato di prendere un altro centrocampista, ma poi devo mettere fuori qualcuno. Rog è in una fase che deve andare via ma non riesce a trovare un accordo e ad oggi è con noi. La società cercherà di accontentarlo. Avevo anche pensato di prendere un giovane, ma avrei penalizzato uno dei nostri. E' importante il Cagliari prima squadra, ma è importantissimo il settore giovanile che sta lavorando bene.
Cagliari rosa giovane, si continuerà ad avere questa linea verde? Angelozzi: Se lei guarda la mia storia calcistica, l'ho fatta con la linea verde. Dovunque sono stato ho sempre avuto linea verde. In Serie B ho vinto il campionato con la squadra più giovane. E' il mio modo di lavorare. Se lei mi dice, faccio una squadra esperta. Poi ci sono giocatori esperti, ma io sono per la linea verde. Non vorrei cambiare il modo di pensare o agire su squadre esperte. Due anni fa quando sono retrocesso con il Frosinone, ero la squadre più giovane d'Europa.
Folorunsho e Caprile. Angelozzi: Caprile ha avuto qualche richiesta, ma la società sul portiere va avanti. E' un punto forte del Cagliari calcio. Per me sono tutti giocatori importanti. Folorunsho ha più esperienza di aver fatto dei campionati importanti. Siamo soddisfatti. Abbiamo fatto tre partite con la Coppa Italia e siamo soddisfatti. Con la Fiorentina, venivamo dalla cessione di Piccoli. La squadra ha reagito benissimo e l'abbiamo riacciuffata. A Napoli abbiamo fatto una bella partita, a 10" dalla fine c'è stato questo infortunio. Ma la prestazione è stata ottima. Non abbiamo subito tanti tiri in porta. Ci metterei la firma sempre a fare queste prestazioni. In Serie A succedono questi imprevisti alla fine. L'importante è avere la voglia e l'organizzazione che abbiamo avuto in queste due partite. Sono tranquillo e sereno che faremo un campionato giusto.
Rosa più ampia crea problemi? Melis: Tutto è stato fatto all'interno di una pianificazione di parametri ben chiari tra noi e siamo contenti di come abbiamo chiuso. C'è spazio per una piccola rifinitura che sia prima squadra o eventuale uscita. Però siamo contenti.
Operazione Piccoli. Angelozzi: La Fiorentina ha cercato di anticipare i tempi e ha capito che magari c'era qualche altra squadra che poteva intervenire. E' stato un caso. Era una trattativa per la quale dicevamo a tutti no. C'erano tante squadre su di lui anche straniere ma nessuno arrivava ad offrire quella cifra che il Presidente aveva detto per non dare Piccoli. Loro sono stati più bravi e l'abbiamo chiuso venerdì prima della partita a malincuore.
Difensori. Angelozzi: Abbiamo fatto le prime due di campionato senza difensori in panchina. Quando siamo partiti c'erano altri difensori che poi sono andati via. Siamo stati per tanto tempo alla ricerca di difensori, che non ci piacevano. Alla fine dovevamo prendere due difensori, poi ne abbiamo presi tre. Prima abbiamo preso Palestra e alla fine il presidente ha detto prendiamo uno esperto e un giovane. Ne abbiamo preso uno in più, ma abbiamo messo in organico un difensore di prospettiva. Ze Pedro, abbiamo ritardato perché il Porto non voleva darlo senza un sostituto. Quella è stata la scelta che abbiamo fatto.
Termina la conferenza stampa