Pastore a TuttoCagliari Live: "Cagliari, Nicola va bene per la salvezza ma non per far sognare la piazza. I rossoblù avrebbero potuto fare più di 40 punti"

Gradito ospite della puntata odierna di TuttoCagliari Live, in onda sui nostri canali social, il giornalista di Cronache di Spogliatoio Giuseppe Pastore, ha fatto il punto della situazione in casa Cagliari.
Che impressione ti ha fatto il Cagliari nel corso di questa stagione?
"A tratti è sembrato che potesse fare qualcosa in più, anche all’inizio del girone di ritorno. Ha avuto un paio di settimane complicate, ma la qualità dell’organico e il curriculum dell’allenatore non mi lasciavano dubbi: alla fine si sarebbe salvata. E così è stato".
C'è molta discussione sull’operato dell’allenatore e sulla qualità del gioco. Tu che ne pensi?
"Lo so bene che a Cagliari il dibattito sulla qualità del gioco è sempre acceso. È una piazza molto esigente, ma bisogna anche riconoscere che l’organizzazione c’è stata. Certo, ci sono stati momenti difficili, ma anche tanti giocatori valorizzati. Poi è normale che qualcuno abbia reso meno del previsto: su questi casi anche la società dovrà fare le proprie valutazioni".
Qual è il tuo giudizio complessivo sulla stagione del Cagliari?
"Non dico che il Cagliari avrebbe potuto fare 50 punti, ma avrebbe potuto chiudere abbondantemente sopra i 40. L’anno scorso ero stato a Cagliari a fine campionato, e l’atmosfera era molto più tesa. Quest’anno, invece, è arrivata una salvezza quasi "in scioltezza". Certo, ci sono stati solo pochi pomeriggi di vero relax – penso alle partite contro Udinese, Como e Fiorentina – ma tutto sommato è andata meglio di quanto sembri".
C’è qualche giocatore che ti aspettavi di vedere di più in campo?
"Sì, qualche nome me lo aspettavo. Alcuni, come ad esempio Prati, non hanno dato segnali sufficienti all’allenatore per meritarsi più spazio. Evidentemente, da parte loro non è arrivato quel "qualcosa in più" che serviva".
Davide Nicola è l’uomo giusto per un progetto più ambizioso?
"Nicola è un allenatore con cui sicuramente ti salvi, e va benissimo così. Ma se vuoi fare un salto di qualità e far sognare la piazza, allora ci vuole qualcosa di diverso. Serve un progetto più ampio, una rosa più competitiva e una guida che ti dia qualcosa in più, anche in termini di gioco. Detto questo, il mercato offre sempre tante opportunità, e forse questa settimana è il momento ideale per fare delle scelte coraggiose".
Come giudichi il progetto tecnico della società e il suo posizionamento tra le squadre di Serie A?
"Il problema è che il livello si è abbassato molto. Se hai venti squadre in A, già a novembre si capisce chi rischia di scendere. Quelle che mollano per prime, poi smontano la rosa a gennaio. Se tu non sei tra queste, devi rafforzarti. Però la proprietà del Cagliari non può competere economicamente con certe realtà lombarde o con squadre con ambizioni europee. Quindi a fine stagione, se arrivi quindicesimo, la piazza è comunque contenta. Ma questa mentalità non ti fa mai fare il salto".