"Qual è la tua paura più profonda?"

Fu un certo coach Carter a fare questa domanda ad un giocatore di una squadra di basket di liceo che non vinceva una sola partita e prendeva puntualmente caterbe di canestri. Il motivo? Questo ragazzo, che di nome faceva Cruz, aveva grande talento, ma non riusciva ad esprimerlo in campo e nella vita affogava le sue paure nella delinquenza. Ci volle tanto lavoro e sacrificio da parte sia del volenterosissimo coach, che dal ragazzo stesso, ma alla fine i risultati furono strabilianti nel basket, come nella carriera accademica. Vorremo porre la stessa domanda al Cagliari attuale: quali sono le tue paure? Cosa ti impedisce di esprimerti al meglio quando vai a far visita a casa degli avversari? Che fine ha fatto quel gruppo che in estate sembrava così compatto, unito e pronto ad ogni battaglia? Così come ha detto lo stesso Pisacane nel post gara di Torino l'unica ricetta per cercare di ovviare a queste situazioni è il duro lavoro e l'applicazione. Come ha ribadito lo stesso presidente Giulini, Massimo Rastelli non è in discussione, ma dovrà cercare di trovare presto il bandolo da un'ingarbugliata matassa che dopo la sosta dovrà affrontare la difficile trasferta in terra scaligera contro il Chievo Verona. Sarà ardua impresa, ma non per questo impossibile affinché Rastelli & co. possano rispondere con orgoglio con le bellissime parole di Nelson Mandela: "La nostra paura più profonda non è quella di essere inadeguati. La nostra paura più grande è che noi siamo potenti al di là di ogni misura. E’ la nostra luce, non il nostro buio ciò che ci spaventa.
Ci domandiamo: “Chi sono io per essere brillante, magnifico, pieno di talento, favoloso?”. In realtà, chi sei tu per non esserlo? Tu sei un figlio dell’Universo. Il tuo giocare a sminuirti non serve al mondo. Non c’è nulla di illuminato nel rimpicciolirsi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Noi siamo fatti per risplendere come fanno i bambini. Noi siamo fatti per rendere manifesta la gloria dell’universo che è in noi. Non solo in alcuni di noi, è in ognuno di noi. E quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, noi, inconsciamente, diamo alle altre persone il permesso di fare la stessa cosa. Quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri".