Radunovic a Terzo Tempo: "Ho scelto Cagliari perché ero stufo di andare in prestito: qui posso ancora crescere"

Radunovic a Terzo Tempo: "Ho scelto Cagliari perché ero stufo di andare in prestito: qui posso ancora crescere"TUTTOmercatoWEB.com
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venerdì 26 maggio 2023, 20:15Primo piano
di Vittorio Arba

Intervenuto al podcast del Cagliari Calcio "Terzo Tempo", in onda su Spotify, Boris Radunovic prosegue il racconto del suo percorso da calciatore. Percorso che parte dalla guerra nell'ex Jugoslavia, passando per l'arrivo in Italia all'Atalanta ed i vari prestiti, prima dell'arrivo in Sardegna nell'estate del 2021. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net:

LA GUERRA - "È stato veramente brutto, abbiamo passato un brutto periodo e non voglia che accada più. La guerra ci ha sicuramente portato ad essere più forti, anche mentalmente. Molte persone, qui non sanno cosa è succdsso realmente. Qualche volta mi è capitato di sentire "zingaro" a destra, "zingaro" a sinistra, ma sono sempre rimasto molto calmo. Non ho mai pensato di far sospendere una partita perché non voglio farmi vedere incazzato, ma voglio far vedere che non me ne frega niente di quello che dicono".

LA SCELTA DI CAGLIARI - "L'anno scorso siamo retrocessi e avevo Cragno davanti a me. Io sono venuto qua a Cagliari, perché in cinque anni di Atalanta mi hanno sempre mandato in prestito, mentre io volevo sempre giocare. Non volevo più andare in prestito e volevo trovare una squadra che credesse in me. Quando il mio procuratore mi ha proposto Cagliari ero molto contento: mi piaceva l'idea di una città di mare, poi in quel periodo stavo seguendo il Cagliari che in quel periodo aveva preso Godin e Nainggolan. Quell'estate mi allenavo a Belgrado in una palestra con un preparatore atletico che è stato il preparatore di Marko Rog, che mi ha consigliato di accettare subito".

CRESCITA CONTINUA - "Anche se l'anno scorso sono partito come secondo portiere, è stato bellissimo: non mi sentivo male, perché sapevo che sarebbe arrivato il mio momento, cercavo di essere pronto e sempre di dare una mano. La retrocessione è stata bruttissima, ma sapevo che restando in una piazza come Cagliari in B il mio processo di crescita sarebbe proseguito".