Zola: "Cagliari con identità precisa, netta e molto piacevole. Pisacane ha modellato una squadra che usa tanto il cervello. Inter più forte, ma vince Antonio"
L'ex fuoriclasse di Cagliari, Napoli, Parma, Chelsea, Torres e Nuorese, Gianfranco Zola, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport. Le sue considerazioni.
Sul Napoli: "Se ne va un 2025 nel segno del Napoli? Scudetto e Supercoppa rappresentano simboli di una grandezza che gli appartiene. E’ innegabile ed è scritto negli ultimi quindici anni, in cui Aurelio De Laurentiis ha investito in maniera possente e appropriata".
Sull'anno che sta per iniziare: "Chi sarà la squadra del 2026? La più forte, anche se di poco, per me è l’Inter. Ma sono un romantico, dico Napoli per ciò che ha rappresentato nella mia vita. Il mio primogenito è nato lì e lì, non devo ricordarlo, ho ricevuto tantissimo".
Sugli uomini dell'anno: "Potrei dire Antonio Conte, che ha vinto. Ma farei un torto a De Laurentiis. Potrei dire Beppe Marotta, che ha confermato di essere il numero 1, però non dovrei ignorare Cristian Chivu, una scelta del presidente nerazzurro che mi sta stupendo".
Sugli uomini del futuro: "Complicato, dire impossibile. Pio Esposito e Scamacca sono regali per la Nazionale; Hojlund sta facendo ammattire tutti, anche quelli del Manchester United, che dopo McTominay hanno ceduto anche un attaccante del genere per le scellerate interpretazioni di Ten Haag. E poi Lautaro Martinez o Thuram. O lo stesso Chivu. O Conte che potrebbe fare la storia mettendo assieme due titoli consecutivi a Napoli".
Sull'Inter: "Perchè oggi l'Inter prima? Ha due uomini di valore altissimo in ogni ruolo che la proiettano a livello internazionale come una delle squadre più autorevoli. Ha saputo rischiare, ha voluto Chivu, ci ha creduto, e Marotta e Ausilio sono stati premiati per questa intuizione: va riconosciuto il coraggio della scelta in quei giorni complicati e anche dolorosi, i riflessi della sconfitta con il Psg, un clima un po’ così. E Chivu si sta facendo apprezzare in ogni forma: tecnica, tattica, comunicativa.Parla bene, dice cose giuste, ponderate. L’Inter è pure quella delle due finali di Champions League: arrivarci è stato un merito. Poi le ha perse ma, per dirla in semplicità, a vincere è una soltanto".
Ancora sul Napoli: "Vale il discorso fatto per l’Inter, per certi versi amplificandolo. C’è tanto di De Laurentiis in questa dimensione, divenuta enorme con la capacità di prendere Conte. Un club che si porta appresso anni e anni di riferimenti di assoluta autorevolezza, se pensiamo a chi sono stati gli allenatori in questa epoca e quali i giocatori che si sono avvicendati. E poi la immediatezza sul mercato: si fa male Lukaku e vanno a prendere con il cash Hojlund".
Sul Cagliari: C"’è del buono anche a Cagliari, non solo per senso di appartenenza? Fabio Pisacane ha modellato la squadra, che usa tanto il cervello. Pur con avversari superiori, va a giocarsela e sempre attraverso l’intelligenza. Un bel modo di darsi una identità precisa, netta, molto piacevole".