Il Mattino - Prima si trepida, poi è gioia azzurra. Tanto di cappello al Cagliari

"«Again» lo scudetto, prima si trepida poi è gioia azzurra", titola stamattina Il Mattino. Passerella finale di dirigenti, squadra e tecnici: tutti con la maglia nuova della società con il «4» sulle spalle. E Di Lorenzo alza la coppa.
(...) Questa serata - scrive Pino Taormina - era un’attesa simile a quella dei nostri genitori e nonni per lo sbarco sulla Luna, per l’ultima recita degli azzurri. Un conto alla rovescia iniziato a Parma, in quel finale dove in tanti hanno rischiato la salute. E per 41’ minuti i 55 mila del Maradona (ma anche 60 mila) e i milioni di tifosi sparsi ovunque, hanno visto streghe, fantasmi e pure l’uomo nero. Fino alla meraviglia di McTominay. In quel preciso momento, tutto è compiuto. Tanto di cappello al Cagliari. C’è la fortuna degli azzurri di non dover stare più alla finestra ad attendere notizie da Como perché quando al 20’ arriva il gol di De Vrij, sono le 21,10, il pubblico resta per un attimo paralizzato. C’è il sorpasso. Ma dura tutto pochissimo. Venti minuti di apnea, di aria che manca, di terrore puro, di persone che minacciano di andarsene perché così proprio non si può stare, che arriva quella che è destinata a diventare la figurina simbolo dello scudetto, l’acrobazia di McTominay sulla pennellata di Politano. Come una Tachipirina mista a un Malox insieme: sono le 21.31, i minuti di gioco sul tabellone del Maradona dicono 41’. Il Napoli è di nuovo a +1 sull’Inter. Basta e avanza (...)".