UN MIRTO CON... PIERPAOLO MARINO: "Complimenti al Cagliari per la salvezza ottenuta con autorevolezza. Ma per il prossimo anno, se l'obiettivo è quello di alzare l'asticella, urgono due rinforzi in attacco e un innesto a centrocampo e in difesa"

Pierpaolo Marino, decano dei direttori sportivi italiani, ai microfoni di Tuttocagliari.net formula un giudizio complessivo sul campionato disputato dal Cagliari e indica con chiarezza e lucidità quali sono i margini di miglioramento della squadra. Sempre ammesso, ovviamente, che l’obiettivo della società sarda sia quello di alzare l’asticella e di “piazzarsi tra il fondo della parte sinistra e la cima della parte destra della classifica”.
Pierpaolo, stasera si chiuderà la stagione del Cagliari con la trasferta napoletana. Che partita dobbiamo aspettarci al “Maradona” tra una squadra, quella azzurra, carica a pallettoni e pronta a festeggiare il suo quarto scudetto e una formazione, quella rossoblù, che avrà molte meno pressioni e pochi stimoli di classifica?
“Intanto faccio i complimenti al Cagliari per il campionato che ha fatto: ha condotto la barca in porto con autorevolezza. Stasera mi aspetto una partita da tutto o niente per il Napoli e una gara semplice da interpretare per i rossoblù, che hanno tutto da guadagnare e niente da perdere. Il pronostico è scontato, naturalmente, ma il calcio sa sempre stupire. Anche, anzi soprattutto, quando meno te lo aspetti. Penso che vedremo un Napoli scatenato e un Cagliari che svolgerà il suo compito con onestà.”
L’anno prossimo l’obiettivo della società isolana sarà quello di migliorare il rendimento di questo campionato prossimo alla conclusione. Ad esempio riducendo il numero di sconfitte – ad oggi diciannove, di cui ben nove in casa – e di reti subite, a fronte di un attacco spesso sterile e poco produttivo. Lei dove – e come – ritiene migliorabile l’organico attuale?
“Il Cagliari è migliorabile in tutti i reparti. Certamente qualche operazione andrà fatta in attacco: quest’anno è mancata la continuità di rendimento di alcuni giocatori a causa di vari infortuni. Là davanti serve un elemento, da affiancare a Piccoli, che possa garantire la doppia cifra. Io direi che c’è bisogno di un’alternativa al centravanti bergamasco e di una seconda punta in grado di dare un contributo significativo al reparto. Pavoletti ce lo ricordiamo tutti per i numerosi gol salvifici che ha realizzato nei momenti di grande difficoltà della squadra, ma a quasi 37 anni non può essere lui la pedina capace di far fare il salto di qualità al pacchetto offensivo. Quello che è certo è che guardando le partite del Cagliari in tv si ha la sensazione che Piccoli sia troppo solo contro le retroguardie avversarie.”
In difesa Yerry Mina è fresco di rinnovo triennale fino al giugno 2028. L’impressione è che il pacchetto arretrato verrà costruito intorno alla figura del centrale colombiano.
“Mina può certamente essere il leader, ovvero colui che - forte della sua grinta e del suo spirito agonistico - trasmette al resto del gruppo il significato e il valore profondo della maglia del Cagliari. Il trascinatore della difesa. Detto questo, qualche ritocco va fatto anche tra i centrali difensivi. Il discorso è semplice: per vivere un campionato tra il fondo della parte sinistra e la cima della parte destra della classifica secondo me ci vogliono almeno tre-quattro innesti spalmati su tutti i reparti. Io prenderei un paio di attaccanti, un centrocampista e un difensore. Non lascerei le cose come stanno, insomma, se l’obiettivo è quello di salire di livello. Fermo restando che giudico positivo il campionato disputato dai ragazzi di Davide Nicola. Anche se in alcuni frangenti il Cagliari ha dato una brutta immagine di sé, ma si è trattato più che altro di episodi estemporanei cui sono seguite prestazioni ben più positive.
Per quanto riguarda l’elevato numero di sconfitte, sono state compensate dalle vittorie: nell’era dei tre punti si può anche perdere tanto, perché se poi invece di pareggiare si vince ci si risolleva immediatamente in classifica. Infine, capitolo allenatore: io Davide Nicola me lo terrei stretto. Rappresenta una garanzia.”