Il Titanic viola affonda, mentre la società prende tempo. Ballardini osserva dalla tribuna
Come riportato dall’edizione odierna de La Nazione, a Firenze il clima è ormai quello di una crisi profonda, tecnica e dirigenziale. La nona sconfitta in quindici partite certifica una disfatta senza freni: la Fiorentina cade anche contro il Verona (1-2), dopo che gli scaligeri avevano già battuto l’Atalanta, e ora vede la Serie B sempre più vicina.
In campo non si scorgono anima, lucidità o strategia. Fuori dal rettangolo verde, se possibile, la situazione appare ancora più confusa. La società viola viene paragonata a un Titanic che affonda mentre l’orchestrina continua a suonare, come se nulla stesse accadendo.
Il presidente Rocco Commisso è negli Stati Uniti e da mesi non si vede a Firenze. Nonostante problemi di salute, ha ribadito la propria fiducia nel gruppo dirigente, confermando tutti al loro posto. L’unica uscita è stata quella del direttore sportivo Daniele Pradé, dimessosi spontaneamente: una scelta che, secondo La Nazione, potrebbe essere stata dignitosa in un contesto diventato ingestibile. Dopo la scomparsa di Joe Barone, avvenuta nel marzo 2024, Pradé era stato promosso a capo dell’area sportiva, in una Fiorentina che ha fatto delle promozioni interne una regola. Lo stesso percorso riguarda Roberto Goretti, passato da collaboratore a direttore sportivo senza precedenti esperienze in Serie A.
Ed è anche per questo che nelle ultime ore ha preso corpo la voce di un possibile contatto con Cristiano Giuntoli, ex ds di Napoli e Juventus, interessamento già anticipato nei giorni scorsi. Intanto la squadra è stata mandata in ritiro al Viola Park, mentre restano aperti numerosi interrogativi: il futuro dell’allenatore Vanoli, la presenza in tribuna di Ballardini, il ruolo di una dirigenza considerata inadeguata.
I numeri parlano chiaro: circa 92 milioni spesi sul mercato senza risultati, settimo monte ingaggi del campionato e una gestione giudicata fallimentare. Alla guida operativa resta il direttore generale Alessandro Ferrari, ritenuto poco esperto di calcio, che mercoledì partirà per la Svizzera per l’ultima gara della prima fase di Conference League.
Dopo la sconfitta col Verona, la contestazione dei tifosi è stata dura ma civile. Dentro e fuori dal Franchi, i sostenitori viola hanno atteso a lungo l’uscita dei giocatori, urlando un’amara sentenza: «Fate ridere». Firenze è stanca di una Fiorentina senza cuore e di una società che negli ultimi sette anni ha lottato per la salvezza ben tre volte. Cresce così il sogno di una cessione del club, con la paura di un declino simile a quello dei Cosmos di Rocco Commisso