Rigori, il Pisa scrive a Rocchi

"Rigori, il Pisa scrive a Rocchi", titola l'edizione odierna del Corriere dello Sport. Il rapporto tra il Pisa e la classe arbitrale torna ad accendersi. Dopo le recenti dichiarazioni di Gianluca Rocchi, responsabile della Can A e B, la società nerazzurra ha fatto sapere di non condividere le spiegazioni fornite sul caso che ha riguardato la squadra nell'ultima giornata.
In una nota diffusa ieri pomeriggio, il club toscano ha ribadito il proprio disappunto, sottolineando di essere in “evidente disaccordo” con le motivazioni illustrate dal designatore.
"Non ogni tocco di mano in area è rigore, la posizione del braccio fa la differenza e la distanza e il tiro immediato incidono", aveva detto Rocchi per spiegare il motivo per cui, domenica nel derby con la Fiorentina, il tocco di mano in area di Pongracic non era da sanzionare.
Replica che non è piaciuta alla società toscana, che ha risposto seccamente nella nota diramata ieri: "L’interpretazione data a quell’episodio risulta contraria a quella data in Spagna-Germania ad Euro 24, quando Cucurella toccò la palla con il braccio in modo analogo a quello di Pongracic - ha ricordato il Pisa - Vero che anche allora non fu assegnato il rigore, ma quel tocco di braccio venne poi definito dagli organi preposti come “sempre sanzionabile”. Non a caso, nel corso degli anni, durante le riunioni informative con gli arbitri, è stato sottolineato più volte che “le braccia che aumentano il volume del corpo portano sempre a una sanzione”.