Unione Sarda - Cagliari-Napoli la solita follia

Alla fine di una partita folle, il Cagliari ha conquistato il secondo pareggio stagionale dopo lo 0-0 di Livorno alla prima giornata. Un risultato ottimo, se si pensa che il Napoli era andato in doppio vantaggio e che aveva dominato in lungo e in largo sino al 31', quando incredibilmente Larrivey ha riaperto la partita. Estremamente deludente se si pensa che non solo il Cagliari è riuscito con il settimo gol di fila di Matri (ottavo complessivo, eguagliato il record di segnature consecutive di Gigi Riva) ad acciuffare il pareggio ma, addirittura, a passare in vantaggio al novantesimo. Nei cinque minuti di recupero 蠳uccesso il finimondo, con parapiglia in campo, espulsione di Lavezzi (che ha scagliato il pallone addosso a Allegri), mini risse da una parte all'altra del campo, polemiche a non finire. Quando l'arbitro ha riportato la calma, Grava ha battuto la punizione che aveva scatenato il putiferio, Denis ha incornato, Marchetti ha salvato e Bogliacino ha azzeccato il tap-in del 3-3. Il tutto al 96', un minuto oltre il recupero assegnato e dilatato a causa del pandemonio scatenato da Lavezzi, tanto bravo quanto maleducato. In poche parole, una partita incredibile, che ha riservato un carico di emozioni che solitamente regala un anno intero.
Nel primo tempo, il Cagliari ha avuto la possibilitࠤi volgere a suo favore la gara, ma Cossu, splendidamente liberato da Biondini, ha tirato addosso a De Sanctis in uscita. Era il 10' e da quel momento il Cagliari è sparito dal campo. Il Napoli, che ha tenuto tre difensori in marcatura sulle tre punte rossoblù con Nenè e Matri larghi, Cossu falso centravanti), ha sfruttato la superiorità umerica a metà campo, costringendo il Cagliari a commettere numerosi errori. Su uno di questi, al 21', Lavezzi è ripartito e ha concluso la sua azione con un micidiale diagonale che ha colto l'angolo basso alla destra di Marchetti. Senza Conti (sostituito discretamente da Parola) e con Lazzari a mezzo servizio, il Cagliari non ha mai ripreso in mano il pallino del gioco e le difficoltà sono apparse ancor più evidenti nella ripresa, quando tutti si attendevano la reazione rossoblù e Hamsik ha costretto Marchetti a fare gli straordinari, poi al 20' Pazienza, su angolo dello scatenato slovacco, ha prima ciccato la conclusione, poi l'ha azzeccata, concludendo alle spalle di Marchetti mentre la difesa rossobl?bambolata, stava a guardare.
Allegri ha fatto ricorso alla mossa della disperazione: ha richiamato lo spento Nenè troppo decentrato, per far valere le sue doti di centravanti) per inserire Larrivey, schierato da ala sinistra, con Matri largo dall'altra parte. Dopo qualche minuto di niente, il Cagliari ha iniziato a giocare come sa. Dessena, che nel frattempo aveva rimpiazzato Pisano, in evidente difficoltà fisica, ha iniziato a spingere con decisione, incoraggiando Biondini, trasformatosi da confuso corridore a metࠣampo in assaltatore professionista.
Al 31' la svolta: Lazzari, sfruttando il primo errore del centrocampo napoletano si è infilato tra le linee e ha innescato Matri, il cui cross è stato impreziosito da un tocco di classe di Larrivey. L'argentino è risorto dalle ceneri in cui si trovava da tempo immemorabile e pi?di ha addirittura salvato sulla linea dopo un colpo di testa di Pazienza. Prima, invece, Cossu ha utilizzato le ultime energie per spedire sulla testa di Matri il pallone del 2-2. Un miracolo, trasformato in effimero trionfo da Jeda. Il brasiliano, tenuto in panchina sino all'89', è stato spedito in campo al posto di Cossu, ormai allo stremo delle forze. Trotterellando, Jeda si è portato al centro dell'area e al prima pallone toccato, ha beffato con un colpo di testa l'esterrefatto De Sanctis. Il tutto al novantesimo minuto.
Non c'è stato nessuno al Sant'Elia (tifosi napoletani compresi) che a quel punto abbia dubitato della vittoria rossoblù, i partenopei erano stralunati, Mazzarri incredulo ma abbastanza lucido da gettare nella mischia il gigante Denis al posto di un Quagliarella impalpabile. Come vedremo, Denis risulterà decisivo.
Al Cagliari non restava da fare altro che far trascorrere i cinque minuti di recupero, invece, ha commesso l'errore di arretrare troppo e ha continuato a difendere malissimo sui calci piazzati, situazione di gioco sulla quale ha sofferto come non mai. Neanche con i giganti dell'Inter e della Juventus i rossoblù si erano trovati così a mal partito sulle palle alte. Fatto sta, che dopo il tumulto, la palla finita sulla testa di Denis e, dopo un rapido passaggio tra le mani di Marchetti, su quella di Bogliacino (entrato al 91' al posto di Pazienza), poi sommerso da un abbraccio incredulo e liberatorio dei compagni di squadra. Alla fine, ha fatto festa il Napoli, che sino a pochi minuti prima avrebbe accolto il pareggio con una montagna di recriminazioni.