Unione Sarda - Grassadonia paga e chiede scusa, Cellino lo perdona

 Unione Sarda  - Grassadonia paga e chiede scusa, Cellino lo perdonaTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Giacomo Morini
giovedì 8 aprile 2010, 11:55Rassegna stampa
di Claudio Piredda

Massimo Cellino perdona Gianluca Grassadonia, anche se solo dopo aver ricevuto una lettera di accorate scuse e il pagamento di un congruo indennizzo economico. Ieri mattina il patron del Cagliari Calcio ha infatti ritirato la querela per diffamazione presentata nel 2006 contro l'ex capitano della squadra rossoblù, reo di aver rilasciato dichiarazioni di fuoco a un'agenzia radiofonica poi riprese da tutti i quotidiani sardi e nazionali. Intervista nella quale l'ex calciatore - nel frattempo diventato allenatore (ultima esperienza in B con la Salernitana, dalla quale è stato esonerato il mese scorso) - adombrava l'ipotesi che il presidente del Cagliari si fosse servito degli ultras per intimidirlo e convincerlo a lasciare la società, avanzando persino il sospetto che fosse il mandante dell'incendio doloso che nel 2003 distrusse la sua auto.
VIA LA QUERELA È stato il legale di Cellino, l'avvocato Giovanni Cocco, ad annunciare in aula la soluzione amichevole della vecchia controversia. «Il mio assistito - ha spiegato - ha deciso di rimettere la querela nei confronti dell'imputato». Poche parole che sono bastate al giudice del tribunale monocratico di Cagliari Giuseppe Pintori per chiudere la partita. Reato estinto e processo finito. «Grassadonia - ha spiegato il legale di Cellino - ha inviato una lettera di scuse al mio assistito e ha risarcito il danno, per cui non abbiamo più interesse a proseguire l'azione legale né a Cagliari né nelle altre sedi giudiziarie. Quanto ha pagato? Una somma congrua». Decisivo pare sia stato l'esito del processo di Torino (le dichiarazioni di Grassadonia erano state pubblicate anche dal quotidiano Tuttosport), dove il giudice aveva condannato l'ex calciatore, stabilendo un risarcimento provvisorio di 40 mila euro in favore di Cellino. Infine una curiosità: Grassadonia era rappresentato dallo studio dell'avvocato Maurilio Prioreschi, il legale di Luciano Moggi al processo di calciopoli in corso a Napoli che è recentemente salito alla ribalta delle cronache per aver scovato alcune intercettazioni inedite che potrebbero cambiare la storia di una delle pagine più controverse del calcio italiano.


L'ATTENTATO DEL 2003 L'incendio dell'auto del calciatore campano era avvenuto nelle ore immediatamente successive alla sconfitta del Cagliari, allora guidato da Ventura, sul campo del Venezia, nel campionato di serie B 2002-2003. I rossoblù, contro tutti i pronostici, erano stati 3 travolti per 3-0 e a sbloccare il risultato era stato proprio un autogol di Grassadonia. Nella notte della domenica, alcune persone rimaste ignote, erano entrate nel cortile condominiale dell'abitazione del giocatore, nella centralissima via Dante, e avevano appiccato il fuoco al suo Fuoristrada. Nei giorni successivi, sui muri della città erano comparse scritte minacciose contro Grassadonia, che veniva invitato esplicitamente a cambiare aria, cosa che avvenne nella stagione successiva.
L'INTERVISTA Sembrava finita lì ma tre anni dopo, alla fine del 2006, il difensore campano aveva concesso un'intervista al vetriolo all'agenzia radiofonica GRT, che era poi stata ripresa dai quotidiani sardi e nazionali. «Non ho la certezza - aveva detto in modo decisamente avventato Grassadonia - ma sono convinto e ribadisco la mia idea: credo che dietro tutto quello che mi è successo a Cagliari ci sia stato lo zampino della società, d'accordo con un certo tipo di tifosi, per
mettermi nelle condizioni di andare via». Prove? Neanche una. Parole pesantissime a cui Cellino aveva replicato con una querela, il che aveva aperto un nuovo fronte presso la giustizia sportiva: la Figc aveva infatti lamentato la violazione della clausola compromissoria e aveva sanzionato il Cagliari con tre punti di penalizzazione, mentre Cellino era stato inibito per un anno. Una sentenza che era però stata ribaltata dalla Caf, che aveva restituito alla squadra rossoblù i punti sottratti e annullato la sanzione per il presidente. Ieri l'epilogo anche del capitolo penale.