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Un mirto con... Carlo Cornacchia: "Il Cagliari non è in crisi: semplicemente si trova nella posizione di classifica che gli compete. Col Napoli mi ha sorpreso in positivo Luvumbo, per la sua attitudine a difendere a tutta fascia"

Un mirto con... Carlo Cornacchia: "Il Cagliari non è in crisi: semplicemente si trova nella posizione di classifica che gli compete. Col Napoli mi ha sorpreso in positivo Luvumbo, per la sua attitudine a difendere a tutta fascia"
Oggi alle 00:01Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Carlo Cornacchia, storico difensore-goleador del primo Cagliari di Claudio Ranieri, ai microfoni di Tuttocagliari.net commenta le ultime prestazioni dei rossoblù e si proietta già alla supersfida di domenica, che all’Unipol Domus vedrà opposta la compagine sarda alla lanciatissima Roma di Gian Piero Gasperini.

Carlo, col Napoli al “Maradona” non è arrivato il passaggio del turno di Coppa Italia, ma un pareggio ottenuto nei tempi regolamentari contro i Campioni d’Italia potrebbe restituire un po’ di autostima e di fiducia a Caprile e compagni.

“Devo dire che ieri non ho visto un Cagliari in difficoltà dal punto di vista psicologico. Anche perché la squadra isolana si trova nella posizione di classifica che le compete. I rossoblù stanno ripetendo passo per passo il cammino compiuto l’anno scorso: questo è e sarà un campionato duro, di sofferenza. D’altra parte il DNA dei sardi, almeno nelle ultime stagioni, è sempre stato chiaro: si lotta strenuamente per rimanere in serie A, magari riuscendoci giusto all’ultima o alla penultima giornata. Quindi non parlerei di crisi, ma di naturale ordine delle cose.  

Al ‘Maradona’ l’ingresso di Esposito e Borrelli nella ripresa ha un po’ vivacizzato la gara, costringendo il Napoli - che si è spaventato dopo l’1-1 - a inserire a sua volta tutti i titolari. Cosa che tra l’altro avrebbe fatto in ogni caso, perché teneva particolarmente a superare il turno. Mi ha sorpreso in positivo Luvumbo, discreto sia in fase difensiva che in fase offensiva. Il fatto che, giocando da quinto, abbia puntualmente rincorso gli esterni offensivi del Napoli fino alla linea di fondo campo è indicativo di ciò che è diventato il calcio: non contano più i ruoli, contano le funzioni. Tra l’altro al Cagliari manca abbastanza chiaramente un po’ di velocità là davanti: ecco, Luvumbo potrebbe supplire a questa lacuna. A patto che riesca finalmente a trovare un po’ di continuità di rendimento. E che gli infortuni non continuino a tormentarlo.”  

Domenica all’Unipol Domus arriverà la Roma. Lei, se fosse in Fabio Pisacane, che tipo di partita imposterebbe per mettere la museruola ai giallorossi del Gasp?

“L’allenatore decide sempre basandosi su ciò che vede in allenamento durante la settimana. Di certo metterla sul piano tecnico e fisico con la Roma sarebbe controproducente, perché i capitolini sono superiori sia atleticamente che nell’espressione del gioco. Bisognerà essere cauti, un po’ come i rossoblù hanno fatto ultimamente contro le grandi squadre che hanno affrontato. Vanno limitati i giocatori di spicco della Roma, per poi tentare qualche sortita in contropiede. Come andrà a finire? Impossibile dirlo. L’allenatore prepara minuziosamente ogni partita ma poi, di fatto, in campo si avvera solo il cinque per cento di quello che aveva previsto. Basta un piccolo episodio, un dettaglio apparentemente marginale per aprire mille scenari possibili. Il calcio, d’altro canto, è l’unico sport che dà anche ai ‘poveri’ la possibilità di vincere. E proprio questa è la sua eterna bellezza.”