Ordine: "Così non VAR. Più casi spinosi che decisioni apprezzate"
Franco Ordine, nel suo editoriale sul Giornale, ha analizzato così la classe arbitrale dopo l'ultima giornata di Serie A: "Così non VAR... Così non va in assoluto a causa della resa degli arbitri in questo inizio di stagione scandito più da casi spinosi e polemiche velenose che da decisioni apprezzate".
Milan-Como a Perth: siamo al 50 e 50. Gimenez e la sindrome di Crespo. Parliamo del fallo su Gabbia o no?
Due punti persi o un pareggio che tornerà utile a fine stagione? A tre giorni di distanza dalla fine di Milan-Pisa, il dibattito tiene ancora banco tra milanisti insoddisfatti e chi attua un principio più vicino all’analisi di Max Allegri a fine gara. Personalmente, per la quantità di occasioni create, è ancora un mix tra le due sensazioni perché il Milan, contro il Pisa, avrebbe potuto fare diversi gol ma è incappato nella serata top di Semper e anche in diverse situazioni in cui è mancato cinismo ai giocatori rossoneri. Forse, alla fine, il gol di Athekame ha dato un punto importante, ma non si può rimanere zitti davanti a quello che è successo a livello arbitrale. Il gol dell’1-2 di Nzola è macchiato, in maniera clamorosa, da un fallo di Moreo su Gabbia, con il giocatore del Pisa che esegue un vero e proprio blocco sul centrale milanista, abbattendolo a palla lontana. Domani uscirà l’episodio di Open Var su Dazn e capiremo quale teoria interpretativa è stata adottata da chi sedeva nello stanzino di Lissone per valutare come non falloso e non rilevante quel contatto. Anche il rigore di De Winter è ampiamente discutibile, poiché il movimento del braccio del difensore milanista non ha alcuna volontarietà nel voler andare a impattare il pallone.
Santi, adesso abbiamo un problema. Fin dal suo arrivo al Milan, sono stato un suo sostenitore e penso ancora oggi che Gimenez sia un attaccante forte e che potrà essere in grado di dare una mano al Milan. Ma anche lui deve iniziare a darsi una mano. La casella dei gol in campionato è ferma a zero, ok il tanto lavoro per la squadra, ma serve quel qualcosa in più che fino a questo momento non è arrivato. A gennaio Allegri si aspetta un nuovo attaccante? Difficile intervenire in quella finestra su un ruolo così pesante e non è ipotizzabile andare a prendere una punta come Dusan Vlahovic perché l’intento dell’attaccante serbo è ben chiaro: finire la stagione alla Juventus, prendere tutti e 12 i milioni di stipendio, andare via a parametro zero e accasarsi in un altro club che lo possa ricoprire d’oro. Poi le vie del mercato sono infinte, ma all’orizzonte non ci sono “mal di pancia” sui quali il Milan si può tuffare. Tornando a Gimenez, di certo non lo si può buttare a mare, ma domani contro l’Atalanta potrebbe esserci la panchina per scelta tecnica con la coppia Leao-Nkunku. Ma se il messicano stesse vivendo “la sindrome di Crespo”? Valdanito, quando arrivò al Milan, fece una fatica tremenda nei primi mesi salvo poi trovare il gol che lo sbloccò fino a farlo diventare il partner ideale di Shevchenko. Giusto criticare Gimenez, ma non distruggiamolo.
Milan-Como a Perth, il filo è molto sottile. Ci sono battaglie politiche di alto livello in corso e l’annullamento di Villarreal-Barcellona a Miami ha dato una spallata forte alla fronda che non vuole che la partita tra i due club lombardi si giochi in Australia. Ad oggi le percentuali sono davvero alla pari, ma anche le uscite pubbliche di Allegri e Fabregas hanno fatto capire che anche loro preferirebbero giocarla in Italia e non volare dall’altra parte del mondo. I motivi? Molteplici. Dal viaggio lungo al clima che sarebbe completamente diverso rispetto all’Italia, passando per il rischio di ritornare con giocatori acciaccati a livello di influenze.
Se Milan-Como si dovesse mantenere in Italia, dove si potrebbe giocare? In primis in uno stadio di Serie A che sia cablato per VAR e GLT. Secondo: in quale campo? L’unico disponibile vicino alle due città è Parma, poiché Verona e Reggio Emilia saranno occupati. Ma anche qui si pone il problema della capienza del Tardini, perché il Milan ha quasi 40 mila abbonati mentre lo stadio parmigiano ne può contenere 22.352, il che comporterebbe una sorta di selezione oltre al fatto che si dovrebbe lasciare anche una porzione di stadio ai tifosi del Como. L’unica soluzione è posticipare ad un mercoledì successivo la gara anche se, in sede di calendario, forse si sarebbe potuto optare per l’inversione di campo. Una data potrebbe essere quella del 17 o 18 febbraio se l'Inter non dovesse fare i play off di Champions League, magari giocando alle 18 per non andare in conflitto con le gare di Champions. Personalmente, pur capendo il piano di Lega Serie A, Milan e Como, spero che si giochi a San Siro.