Pietrella: "Ecco perché il Sant'Elia è ridotto così e a che punto è il progetto per il nuovo stadio del Cagliari?"

Il giornalista della Gazzetta dello Sport Francesco Pietrella ha realizzato un servizio dedicato allo stadio Sant'Elia e ha fatto il punto della situazione sugli aspetti burocratici a cui sta andando incontro il Cagliari. Queste le sue dichiarazioni:
"In questo stadio hanno segnato Baggio, Van Basten, Gigi Riva, Totti e oggi cade a pezzi. Ma come mai il Sant'Elia è ridotto così e a che punto è il progetto per il nuovo stadio del Cagliari?
Qui passato e presente si guardano allo specchio. L'Unipol Domus e il Sant'Elia, oggi una cattedrale nel deserto. Erba alta, ruggine, rifiuti. I tifosi nostalgici ormai bevono una birra davanti a quelle gradinate dove hanno sognato parecchio. Il Sant'Elia aspetta di essere demolito e nel frattempo ospita anche una colonia di gatti. L'ultimo giocatore a segnare qui è stato Fabio Pisacane, che oggi allena la prima squadra. Era il 28 maggio 2017, 2-1 al Milan.
L'impianto è abbandonato da alcuni anni. Hanno smantellato alcuni pezzi, ma altri sono ancora lì in attesa di conoscere il proprio destino. Il Cagliari e il comune stanno lavorando da tempo per costruire un impianto destinato ad ospitare l'Europeo 2032 e intitolato a Gigi Riva. Dovrebbe avere 30mila posti e sorgere al posto del Sant'Elia. Ma la prima pietra non è stata ancora depositata.
Ma allora come mai uno stadio così non viene demolito? Perché oltre alla fitta rete di problemi burocratici, viene considerato un bene pubblico di valore architettonico e quindi riconvertibile ad altri usi. Oggi però è una carcassa di cemento che riposa sotto il sole della Sardegna, in attesa di sapere se il Cagliari avrà davvero il suo nuovo stadio".