Semplici: "Pisacane? Gode della fiducia di Giulini. Importante per lavorare serenamente"

Semplici: "Pisacane? Gode della fiducia di Giulini. Importante per lavorare serenamente"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Serra
Oggi alle 00:15News
di Vittorio Arba

Ai microfoni di Radio Sportiva, l’ex allenatore del Cagliari Leonardo Semplici si è soffermato su vari temi, tra cui lotta scudetto e salvezza in Serie A e un giudizio sui primi mesi di Fabio Pisacane da allenatore rossoblù. Di seguito le sue parole, sintetizzate da TuttoCagliari.net.

Vedere Federico Bernardeschi, campione d’Europa e protagonista per tanti anni con le maglie di Fiorentina e Juventus, nuovamente competitivo anche in una competizione internazionale come l’Europa League è sicuramente un bel segnale, una bella storia per il nostro campionato.

"Direi di sì. Fa piacere per Federico, che sicuramente sta ritrovando quella condizione che gli permette di dare il suo apporto a questo Bologna. Si sta ben distinguendo sia in campionato che a livello europeo. Dopo due anni passati in un campionato importante ma differente da quello italiano, sta riacquisendo quelle potenzialità che lo avevano portato a essere protagonista prima con la Fiorentina e poi con la Juventus, fino a diventare campione d’Europa. Va dato merito anche al Bologna e alla scelta del direttore Sartori di averlo riportato in Italia e di averci puntato".

Il rendimento di Federico Bernardeschi è anche l’ennesimo indizio che ci dice di un Vincenzo Italiano capace di tirare fuori il massimo dai calciatori a disposizione?

"Assolutamente sì. In passato ho sentito il mister Italiano parlare sia di Bernardeschi che di Immobile, dicendo che dovevano recuperare un certo tipo di condizione. Bernardeschi lo sta facendo, Immobile purtroppo ha avuto un infortunio che lo ha limitato. Sono due giocatori che, se riportati alle loro migliori condizioni, possono essere importantissimi per questo Bologna".

Il Bernardeschi visto in questo avvio di stagione, e soprattutto nella serata di ieri, può essere un’idea anche per il CT Gattuso in vista dei playoff di marzo, alla ricerca di esterni capaci di fare la differenza?

"Me lo auguro per lui e per la Nazionale. Può tornare a essere un giocatore di grande qualità e determinante, così da poter essere convocato e magari contribuire al prossimo Mondiale, se l’Italia riuscirà a conquistarlo".

Bernardeschi è stato protagonista anche nella cavalcata di Euro 2021. Da allora è passata molta acqua sotto i ponti, sia per lui che per la Nazionale. Un altro protagonista di quell’Europeo è stato Federico Chiesa, oggi al Liverpool, in una stagione movimentata ma nella quale ha dimostrato di poter essere decisivo anche partendo dalla panchina. Può essere ancora una risorsa per Gattuso in vista di marzo?

"È chiaro che l’infortunio ha condizionato il suo rendimento. Sembra aver recuperato la condizione fisica, ma al Liverpool non è facile essere titolari perché ci sono tanti campioni. Le sue qualità, però, non sono in discussione. Mi auguro possa tornare ai livelli precedenti e sono convinto che il mister Gattuso lo terrà nella giusta considerazione, perché è un giocatore di grande valore".

Tornando al campo e alla Serie A, cosa ci sta dicendo questo campionato? Qual è la sfumatura principale tra la lotta per Scudetto e Coppe e quella per la salvezza?

"Direi entrambe le cose. Nei primi posti ci sono diverse squadre che sulla carta possono lottare per la vittoria finale, cosa che ultimamente non accadeva. Questo è importante per l’equilibrio e per lo spettacolo. Lo stesso vale per la lotta salvezza, dove ci sono diverse squadre, alcune sorprese e alcune situazioni impensabili. Come sempre, il campionato italiano riserva sorprese e credo che anche quest’anno sia così".

Ci sono anche tante storie di giovani allenatori: il Parma di un giovanissimo tecnico, De Rossi che con il Genoa ha rilanciato i rossoblù. Lei è stato a Cagliari e, se non erro, non si è incrociato con Fabio Pisacane. Come le sembra il suo impatto con la Serie A?

"No, lui andò via a dicembre e io arrivai a febbraio, quindi non c’ero. Però lo vedo bene: è un allenatore che gode della fiducia del presidente, e so quanto sia importante. C’è unità di intenti e credo che questo aspetto sia determinante per lavorare con serenità".

Le chiedo una valutazione anche su Marco Baroni e sul momento del Torino, con il cambio sorprendente della direzione sportiva e il ritorno di Petrachi.

"È stato sorprendente a questo punto della stagione, soprattutto il cambio del direttore Vagnati. Credo però che le ambizioni del Torino rimangano intatte. Petrachi ha lavorato a lungo con il presidente Cairo e mi auguro che, insieme a mister Baroni, possa raggiungere gli obiettivi prefissati. La squadra ha buon valore e può fare un campionato migliore, ma serve tempo agli allenatori per esprimere al massimo il proprio lavoro".

Un’ultima sul reparto portieri del Napoli, che lei ha contribuito a far crescere a Ferrara: Meret e Milinkovic-Savic, oltre a Contini.

"Certo, c’è anche Contini, che conosco bene. Credo che Milinkovic-Savic e Meret siano due grandi portieri, con percorsi diversi. Meret è sempre stato un predestinato, Milinkovic ha avuto una crescita esponenziale. Il Napoli ha la possibilità di contare su due portieri di grande qualità, a seconda delle partite e dei momenti di forma".