Esclusive TC

ESCLUSIVA TC - GIANPIERO PIOVANI: "La decisione di Ranieri di lasciare il Cagliari è legata, a mio avviso, solo a ragioni prettamente personali. Claudio si è votato alla causa rossoblù con tutte le sue forze, e ora ha bisogno di staccare la spina"

ESCLUSIVA TC - GIANPIERO PIOVANI: "La decisione di Ranieri di lasciare il Cagliari è legata, a mio avviso, solo a ragioni prettamente personali. Claudio si è votato alla causa rossoblù con tutte le sue forze, e ora ha bisogno di staccare la spina"TUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 22 maggio 2024, 21:00Esclusive TC
di Matteo Bordiga

Anche se solo per una stagione, ha fatto parte dello straordinario gruppo che ha trascinato il Cagliari - al tramonto degli anni Ottanta - dalla C alla A. E il suo è stato un contributo decisivo, dato che era una seconda punta mobile, tecnica ed estremamente dinamica sulla quale un giovanissimo Claudio Ranieri appoggiava gran parte del gioco d’attacco dei rossoblù.

Gianpiero Piovani, che ha appena chiuso una lunga esperienza da allenatore del Sassuolo femminile, ricorda quell’annata, culminata nella promozione in serie B e nella conquista della Coppa Italia di serie C, con un luminoso sorriso. Che si allarga ulteriormente quando il discorso cade su Ranieri, suo vecchio maestro capace - dopo tanti anni - di chiudere il suo cerchio perfetto a Cagliari con una nuova promozione e una salvezza in serie A.

Gianpiero, ieri il tecnico di Testaccio ha ufficializzato il suo addio al Cagliari. Lei che lo conosce bene, come “legge” questa sua decisione che, anche se (forse) solo in parte, ha spiazzato il mondo rossoblù?

“Credo che in questi ultimi due anni in Sardegna il mister abbia dato tutto sé stesso e che adesso, dopo due imprese compiute una dopo l’altra, abbia capito di avere bisogno di staccare la spina. Anche in considerazione della sua età. Ogni tanto ci sentiamo e io sono veramente molto felice per lui: avendolo avuto come allenatore posso testimoniare che è innanzitutto una bellissima persona, e poi un tecnico assai competente. I risultati che ha ottenuto in carriera, del resto, parlano per lui. La sua decisione di lasciare, come dicevo, per me è legata al fatto che in due anni si è dedicato anima e corpo - e anche di più - alla causa isolana, e probabilmente ora vuole riposarsi. Mi sembra anche normale, dopo un’avventura così entusiasmante e impegnativa come quella che ha appena vissuto.”

Quindi a suo parere si è trattato di una scelta esclusivamente personale, e non legata ad esempio a ipotetiche divergenze con la dirigenza sul futuro tecnico della squadra?

“Credo di sì. Escluderei che Claudio abbia preso questa decisione per eventuali divergenze di vedute con la società in merito a determinati giocatori da prendere o da non prendere. Il mister, del resto, ha sempre avuto il grande pregio di sapersi mettere in discussione in ogni fase e circostanza della sua carriera. Se avesse voluto mollare per ragioni diverse da quelle personali si sarebbe tirato indietro già un anno fa, dopo la sorprendente promozione in serie A. Piuttosto direi che gli ultimi due anni, per quanto straordinari e ricchi di soddisfazioni, lo hanno provato e gli hanno risucchiato tantissime energie. Ragion per cui ha preferito congedarsi dal suo amato pubblico cagliaritano.”

Gianpiero, che bilancio possiamo azzardare della stagione che si concluderà domani? A un girone d’andata tutto in salita ha fatto da contraltare un girone di ritorno molto più convincente, nel quale i sardi hanno strappato diversi punti anche alle big.

“All’inizio il mister ha avuto a che fare con tanti infortuni. Poi, non appena sono rientrati alcuni giocatori chiave, la squadra ha cambiato decisamente marcia. L’organico non era forse di prim’ordine, ma il gran lavoro di Ranieri ha raddrizzato la barca in preda alla tempesta. L’allenatore, checché se ne dica, conta tantissimo. Soprattutto quando trasmette empatia, passione e voglia di combattere fino all’ultimo secondo. Io ho fatto parte di quel gruppo fantastico che, tanti anni fa, ha riportato il Cagliari e la Sardegna là dove meritano di stare, e pertanto posso testimoniare che Ranieri ha sempre avuto queste grandi doti.

L’annata rossoblù è stata, in fin dei conti, più che positiva, coronata da una salvezza a mio giudizio meritatissima.”