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ESCLUSIVA TC - JEDA: "Non mi spiego l'approccio avuto dal Cagliari a San Siro contro il Milan. I rossoblù hanno dimostrato di avere i mezzi per impensierie chiunque: in serie A devi giocare sempre per fare risultato, con coraggio e senza paura"

ESCLUSIVA TC - JEDA: "Non mi spiego l'approccio avuto dal Cagliari a San Siro contro il Milan. I rossoblù hanno dimostrato di avere i mezzi per impensierie chiunque: in serie A devi giocare sempre per fare risultato, con coraggio e senza paura"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Alessandro Pizzuti
mercoledì 15 maggio 2024, 14:43Esclusive TC
di Matteo Bordiga

A Cagliari si è divertito e ha fatto divertire i tifosi, con le sue giocate funamboliche da vero brasiliano e col suo infallibile fiuto del gol. Con Massimiliano Allegri ha prima sfiorato la qualificazione in Europa League e poi si è assestato, l’anno dopo, addirittura in zona Champions. Jedaias Capucho Neves, per tutti Jeda, è stato una delle punte di diamante di un Cagliari spregiudicato e spettacolare, che imponeva il proprio gioco tanto in casa quanto in trasferta e non aveva paura di osare anche a San Siro, all’Olimpico o a Torino contro la Juve.

Oltre che per l’esuberanza calcistica, Jeda si è sempre distinto per la sua sincerità e onestà intellettuale. Così anche oggi, senza peli sulla lingua, analizza con la consueta franchezza l’andamento dell’undici di Claudio Ranieri nelle ultime settimane di campionato, caratterizzate da un rendimento altalenante spesso difficile da decifrare.

Jeda, dopo un ottimo mese di aprile il Cagliari, a maggio, sta tirando il freno a mano. In particolare resta negli occhi la disastrosa prestazione di San Siro contro il Milan: una gara in cui i rossoblù sono sembrati lontanissimi parenti della squadra determinata e intraprendente che, poche settimane prima, in quello stesso stadio aveva imposto il pareggio alla capolista Inter.

“Possiamo tirare in ballo l’atmosfera di San Siro… Possiamo ricordare che il Milan ha tanti calciatori forti, che quando si mettono a giocare a calcio sanno dare spettacolo e mettono in difficoltà chiunque… Però confesso che anch’io sono rimasto un po’ sconcertato dalla prestazione offerta dal Cagliari sabato scorso. Più che altro mi ha sorpreso in negativo l’atteggiamento remissivo della squadra. Se io gioco nel Cagliari e vado a San Siro ad affrontare un Milan secondo in classifica, francamente penso che tutto sommato non ho nulla da perdere. Dunque non ho paura di fare la mia partita e di giocarmi tutte le mie carte al cento per cento, a viso aperto. Invece i ragazzi di Ranieri sono stati sopraffatti dal timore di essere surclassati dai rossoneri e, di conseguenza, hanno disputato una gara pessima sotto tutti i punti di vista. Il Cagliari è praticamente sempre stato in balia del Milan, e faccio fatica a spiegarmi il motivo di un approccio così rinunciatario. C’è stato qualche timido segnale di risveglio solo dopo il 2-1 di Nandez, quando c’era la possibilità concreta di rimettere in piedi la partita.”

La Caporetto del Meazza dovrà servire da lezione in vista della decisiva trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo. Al Mapei Stadium al Cagliari teoricamente potrebbe bastare anche un pareggio, ma approcciare il match con l’unica idea di portare a casa un punto sarebbe deleterio ed estremamente pericoloso, non crede?

“Parliamo di uno scontro diretto: scendere in campo con un atteggiamento rinunciatario e mirare dichiaratamente al pareggio sarebbe profondamente sbagliato. Anche perché si rischierebbe di prestare il fianco a un Sassuolo che di fatto sarà all’ultima spiaggia, e che dunque giocherà col dente avvelenato senza avere niente da perdere, ma con l’unico obiettivo di centrare la vittoria della speranza. Il Cagliari dovrà andare a Reggio Emilia a giocarsi la partita senza pensare troppo al risultato, che è sempre una conseguenza del gioco espresso e dello spirito mostrato in campo. Verso la fine della gara si potrà pensare al risultato, ma prima bisognerà proporre il proprio calcio senza troppo calcoli o sovrastrutture mentali. Tra l’altro non dimentichiamoci che il Sassuolo è una compagine che ha tanti problemi, soprattutto dalla cintola in giù. Poi è chiaro che se alla fine dovesse venire fuori un pareggio il punticino sarebbe ben accolto in casa rossoblù, ma i ragazzi non dovranno assolutamente iniziare la partita con quell’idea fissa in testa.”

Guardando in generale alla stagione del Cagliari, la sensazione è che la squadra esprima appieno le proprie reali potenzialità solo quando è con le spalle al muro, pressata dall’assoluta necessità di fare punti per evitare di sprofondare in zona retrocessione. Quando invece la salvezza pare a portata di mano, i sardi si rilassano e allentano la tensione, andando spesso incontro a figure barbine. È forse un problema di scarsa personalità - o di mentalità sbagliata - quello che condiziona le prestazioni di Nandez e compagni?

“È senz’altro una questione di mentalità e di carattere. Personalmente ho visto contro il Genoa e contro il Milan una certa versione del Cagliari, mentre con la Juventus e con l’Inter è scesa in campo una squadra completamente diversa sotto l’aspetto dell’aggressività, della determinazione, della volontà e del coraggio.

Non mi spiego la ragione di un approccio così differente alle varie partite. Anche perché i sardi non hanno avuto paura di sfidare a viso aperto, con la guardia abbassata, avversari fortissimi come i nerazzurri di Inzaghi e i bianconeri di Allegri. Il che mi porta a pensare che una ‘tara mentale’ di fondo sia alla base di prestazioni così altalenanti. Se il tuo obiettivo stagionale è la salvezza tu non devi approcciare tutte le partite unicamente in funzione di quell’obiettivo, ma devi giocarle sempre con intraprendenza e con la volontà di conquistare i tre punti. Soprattutto quando hai i mezzi - e il Cagliari contro Atalanta, Inter e Juventus ha dimostrato di averli - per impensierire tanto le dirette concorrenti quanto le big del torneo. In serie A devi affrontare qualsiasi avversario con l’idea di fare risultato, a prescindere dalla classifica. Proprio l’atteggiamento troppo passivo messo in mostra in molte gare ha fortemente penalizzato i rossoblù: la verità, a mio parere, è che i presupposti per fare un campionato migliore c’erano eccome.”