Mirko Di Natale: "La Juve soffre spesso a livello mentale. Pisacane bravo a non scoprire le sue carte"
Con grandissimo piacere, la Redazione di TuttoCagliari.net ha intervistato il collega di TuttoJuve, Mirko Di Natale. Queste le due dichiarazioni in relazione alla situazione della squadra bianconera, in avvicinamento alla gara di domani contro il Cagliari:
La Juventus è tornata alla vittoria in Champions: com'è il morale a due giorni dalla gara contro il Cagliari?
"Il morale è molto buono, vincere aiuta a vincere e la Juventus ora vuole continuare su questa scia. I tre punti ottenuti nel ghiaccio norvegese non sono serviti solo per rilanciarsi in Champions, ma fondamentalmente per abbattere di quella 'mediocrità' di cui parla spesso Spalletti. La Juve deve ritrovarsi mentalmente e un successo così difficile per come maturato può essere una possibile chiave di svolta".
Come valuti l'impatto di Spalletti sulla squadra?
"E' arrivato in punta di piedi in un ambiente in difficoltà e non più vincente come quello di un tempo. La Juve deve ricostruire la mentalità di un tempo e Spalletti può esserne l'artefice insieme ai giocatori. Il tecnico di Certaldo ha capito bene come comportarsi e la sua sfida più grande non sarà quella di far giocare bene questa squadra, composta comunque da buoni giocatori e qualche eccellenza, bensì fargli ritrovare identità e voglia di sbranare l'avversario. Serviranno tempo e pazienza".
Quali sono, secondo te, i problemi che sia a livello societario che tecnico, la Juventus deve superare per tornare ai fasti di un tempo?
"I problemi sono tanti e si sono accumulati nel tempo. La Juve è diventata il Manchester United d'Italia per soldi spesi male e insuccessi. La società, soltanto negli ultimi cinque anni, ha cambiato svariati progetti e interpreti. Non è normale che si siano succeduti dirigenti e allenatori a cadenza annuale (se non trimestrale, vedendo Tudor). Il tifoso merita di tornare a tifare la vera Juve e l'obiettivo di chi è presente ora è proprio questo. La strada è lunga e le basi non sono ancora del tutto gettate, ma sono sicuro che con persone come Chiellini e con l'auspicio di altre competenti si possa tornare a respirare la stessa aria magica di vittorie del passato".
Il tuo parere sul Cagliari: sotto quali aspetti potrebbe mettere in difficoltà la Juventus?
"Penso a due aspetti al primo impatto: la maggior freschezza, visto che Pisacane sta preparando il match da una settimana, e l'incertezza legata allo stile di gioco. Questo ultimo passaggio mi incuriosisce molto in quanto a Motta o Tudor, pur avendo un modulo predefinito, è stato rimproverato spesso di non dare una continuità ai giocatori a livello di ruolo. E invece il mister del Cagliari non schiera mai lo stesso modulo, non svelando le proprie carte. Io mi aspetto un Cagliari che chiuderà ogni spazio, ma non so ad esempio dove giocherà Gaetano. Mezz'ala? Trequartista? Esterno? Troppa imprevedibilità".
Che gara ti aspetti? Le energie spese in Champions potrebbero influire?
"Lo strascico di Bodø me lo posso aspettare, fino ad un certo punto però. Perché la Juve non è stanca a livello di gambe, ma soffre troppo spesso a livello mentale. Questa è una squadra a volte impaurita del proprio stesso talento, che nel corso della stagione ha sfoderato bellissime prestazioni e nel contempo è stata penosa. Basta vedere il match norvegese in cui nel primo tempo è stata mediocre per manovra e gioco, in cui si affidava solo a Conceição, e nella ripresa costruiva con trame bellissime esaltando il collettivo. Ovviamente qui sperano tutti di vedere la Juve del secondo tempo di Bodø e non quella della prima frazione".
La Redazione ringrazia il collega Mirko Di Natale della Redazione di TuttoJuve per la cortese disponibilità.