Boniek: "La Juve di oggi? Buoni giocatori, ma la nostra era un'altra cosa"
Intervistato dal Corriere della Sera, Zbigniew Boniek, ex giocatore polacco della Juventus, ha ripercorso i suoi anni in bianconero soffermandosi anche sulla Juve di oggi. Di seguito le sue parole: "Il mio approdo alla Juve? Venivo dalla Polonia dove ero già un calciatore affermato, ma la Juve era una delle più forti squadre del mondo. Era piena di campioni veri che hanno fatto la storia del calcio, Vialli, Baggio. Ora vedo buoni giocatori. La nostra Juve era diversa, Boniperti chiamava mia moglie: tutto bene, signora? Dica a suo marito che deve tagliarsi i capelli. Oggi è come le altre squadre. Una volta qualsiasi società che voleva vendere un giocatore chiamava la Juve.
Quando vinse uno scudetto, Andrea Agnelli scese in campo e parlò ai tifosi davanti a tre microfoni, l’avvocato si sarà rigirato nella tomba. Non è un gesto sbagliato in sé, solo che lo fanno tutti. Ma non voglio parlare male di nessuno. La mia amicizia con Platini? Eravamo solo due stranieri, totalmente diversi. Io parlicchiavo francese, le nostre mogli diventarono amiche. Michel ha subito un’ingiustizia alla Uefa, travolto dallo scandalo, lui è una persona onesta, brava, buona".