Repubblica - Le auto, la casa e il processo. Quel che resta di Zhang in Italia

Le auto, la casa e il processo. Quel che resta di Zhang in Italia", titola l'edizione odierna de La Repubblica.
A Lambrate, quartiere un tempo popolare di Milano, si vede spesso circolare una Fiat Cinquecento di colore nero e azzurro. Sulla carrozzeria sono visibili il logo dell’Inter e il nome “Steven”. Questa auto, allestita da un tifoso, è una replica di quella sportiva e costosa guidata fino a un anno fa da Zhang Kangyang, noto come Steven, che è stato presidente dell'Inter fino al 28 giugno 2018. Il 21 maggio, Zhang ha ceduto le sue quote al fondo Oaktree, non avendo rimborsato un debito di 275 milioni più interessi - scrive Franco Vanni -. Il veicolo ha spesso fatto la spola tra la sede dell'Inter, situata in un moderno palazzo di vetro e acciaio nel quartiere Garibaldi-Repubblica, e l'abitazione di Zhang, affittata nella discreta e lussuosa via Gabba, vicino al giardino botanico di Brera e alla residenza di Lautaro Martinez. Zhang non è più tornato in quella via da undici mesi, da quando è rientrato in Cina e non ne è più uscito.
I vicini ricordano appena quel ragazzo discreto che usciva a piedi, con il cappuccio della felpa sulla testa, per recarsi all'hotel Bulgari o fare una passeggiata nell'Armani building in via Manzoni. Utilizzava la sua auto principalmente per visitare il suo ristorante cinese preferito, situato nella zona di Buenos Aires, o per guidare uno dei suoi preziosi veicoli conservati in un garage in Svizzera, come le sue Ferrari da collezione.
l suo veicolo simbolo era una Pagani Huayra BC roadster, dipinta nei colori del cielo e della notte, con la quale si recava al ristorante Da Vittorio a Brusaporto, dove gustava cotoletta e tartufo bianco, immortalati e condivisi sul suo profilo Instagram ufficiale. Possedeva anche un altro account Instagram, più personale, dove condivideva la sua passione per abiti e orologi, frequentando le boutique milanesi di Richard Mille e Audemars Piguet.
L'ultimo movimento di capitale noto è avvenuto a febbraio, quando Taobao China Software ha venduto il 20% delle azioni ad un'altra società del gruppo Alibaba per 359 milioni di euro, un netto calo rispetto ai 4,2 miliardi pagati nel 2015. In Cina, Zhang lavora al rilancio di Suning e al tentativo, fallito, di ottenere un prestito per saldare il debito con Oaktree.
Ora, una sentenza della corte suprema di Hong Kong lo obbliga a restituire 320 milioni alla China Construction Bank.
La banca chiede al Tribunale civile di Milano di obbligare l’Inter a riconoscere al giovane ex presidente (domani l’assemblea dei soci con la nomina del suo successore) uno stipendio, di modo da poterglielo pignorare.
Zhang sogna di assistere a una partita a San Siro da tifoso. Nel frattempo, il processo italiano procede in sua assenza.