UN MIRTO CON... ANDREA PISANU

UN MIRTO CON... ANDREA PISANUTUTTOmercatoWEB.com
sabato 23 dicembre 2023, 01:37Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Il suo periodo di massimo splendore l’ha vissuto a Parma, da esterno offensivo o trequartista, tra il 2004 e il 2008. Indimenticabile tuttavia il debutto in serie A, nel 1998 (ad appena sedici anni d’età), con la maglia del Cagliari, la squadra della sua città. Bagnò l’esordio in massima divisione con un quasi-gol a Torino contro la Juve stellare dell’epoca, rischiando di siglare l’1-1 a pochi minuti dalla fine.

Andrea Pisanu, dopo una lunga carriera da calciatore, si avvia a compiere uno stimolante percorso professionale da allenatore. È attualmente alla ricerca di una panchina in Italia per accumulare esperienza e cominciare a propugnare la sua idea di calcio. Nel frattempo, segue con estrema attenzione le vicende pallonare italiane e internazionali. A partire, ovviamente, dagli alti e bassi del “suo” Cagliari.

Andrea, come valuta la prestazione dei rossoblù a Napoli e cosa si aspetta dalla fondamentale gara di stasera al “Bentegodi” contro il Verona?

"Direi che al ‘Maradona’ il Cagliari ha offerto una buona prestazione. Con un po’ più di attenzione si sarebbe potuto portare a casa un pareggio. La squadra comunque è in crescita, e soprattutto non si dà mai per vinta. La sfida col Verona sarà uno snodo cruciale: uno scontro diretto in cui, di fatto, i punti valgono doppio. Vincere l’ultima partita prima di Natale, poi, è sempre una bella botta emotiva, e dà tanto morale. Anche se quest’anno si giocherà pure durante le Feste.

Verona e Cagliari, tutto sommato, stanno facendo il campionato che ci si aspettava da loro. Non si poteva certo immaginare, a questo punto della stagione, un Cagliari sesto o settimo in classifica… Però bisogna fare un plauso alla società – e naturalmente anche alla squadra – per il fatto di aver continuato a credere fermamente in Ranieri e di averlo riconfermato nelle difficoltà. Poi la vittoria in rimonta col Frosinone ha sbloccato i rossoblù, riportandoli pienamente in corsa per la salvezza. Il campionato che attende il Cagliari da ora in avanti non potrà che essere questo: se tutto andrà per il meglio, la salvezza arriverà a tre o quattro giornate dalla fine. Ci sarà da fare i conti con tante squadre che contenderanno la permanenza in serie A ai sardi, non ultima la stessa Salernitana: col ritorno nei panni di DS di Walter Sabatini - di cui conosciamo la competenza e la lungimiranza - i granata potrebbero rilanciarsi. Io starei molto attento a darli per spacciati. Insomma, andiamo verso una lotta salvezza decisamente serrata e appassionante."

Restando al match di Verona, cosa deve temere maggiormente il Cagliari della formazione veneta? Inoltre, se lei fosse Ranieri come approccerebbe la partita?

"Credo che il Cagliari dovrà cercare di imporre il suo gioco; mi aspetto un Verona, magari, un po’ più attendista. Ma i gialloblù sono la classica squadra scorbutica e scomoda da affrontare: ti mettono in difficoltà e ti ‘sporcano’ la partita. Per cui innanzitutto Pavoletti e compagni dovranno stare molto attenti. E poi ricordarsi che per provare a vincere ci sono novanta minuti: non avrebbe senso lanciarsi scriteriatamente all’arrembaggio fin dalle battute iniziali. Occorrerà avere pazienza e non rischiare di compromettere subito la gara per la troppa voglia di portare a casa il risultato pieno. Ma Ranieri catechizzerà a dovere i suoi da questo punto di vista, perché lui per primo sa che tutte le partite sono importanti… ma alcune sono più importanti delle altre. E questo è il caso del match del Bentegodi."

Tra poco il Cagliari perderà Luvumbo, che partirà per disputare la Coppa d’Africa. Considerando il forfait dell’angolano e la contemporanea assenza di Shomurodov, che starà fuori due mesi per infortunio, a suo avviso la società tornerà sul mercato per cercare un altro attaccante che possa fungere da seconda punta?

“L’assenza di Luvumbo potrebbe rivelarsi la più pesante. Zito è il classico giocatore che entra e ti spacca la partita con la sua forza, con la sua feroce determinazione e coi suoi guizzi negli ultimi trenta metri. Sicuramente il direttore sportivo e l’allenatore si parleranno e cercheranno di capire se sia il caso di buttarsi sul mercato per rimpiazzare i due assenti o se sia meglio, al contrario, mantenere la batteria offensiva così com’è. Va anche detto che il Cagliari ha parecchia abbondanza lì davanti, e a volte avere fin troppa scelta può paradossalmente diventare un boomerang per il tecnico.

Di fatto rimarranno a disposizione tutte le prime punte: Petagna, Pavoletti, Lapadula. Il mister potrebbe anche inventarsi qualcosa con i soli giocatori sui quali potrà contare a gennaio, adattando il modulo e lo stile di gioco alla presenza di attaccanti con queste caratteristiche. Tatticamente dovrebbe cambiare parecchio, ma ha talmente tanta esperienza ed elasticità mentale che trovare una soluzione non sarebbe per lui un problema.”