UN MIRTO CON... GIANPIERO PIOVANI

UN MIRTO CON... GIANPIERO PIOVANITUTTOmercatoWEB.com
giovedì 22 febbraio 2024, 00:38Un mirto con...
di Matteo Bordiga

In Sardegna ha vissuto una sola stagione (campionato 1988-‘89), ma ha lasciato grandi ricordi. Conquistò infatti, con la maglia rossoblù del Cagliari e sotto la guida di un giovanissimo Claudio Ranieri, una spettacolare promozione in serie B e, come ciliegina sulla torta, anche la Coppa Italia di serie C.

Era una seconda punta mobile, guizzante e dotata di un’ottima tecnica di base. Oggi è un allenatore esperto, tecnico del Sassuolo femminile. Gianpiero Piovani vive assieme a noi la marcia di avvicinamento a Cagliari-Napoli, match in programma domenica e crocevia fondamentale tanto per le speranze di salvezza degli isolani quanto per le ambizioni europee dei partenopei.  

Gianpiero, che Napoli e che Cagliari dobbiamo aspettarci domenica pomeriggio alla Unipol Domus?

“Gli azzurri vivono un momento particolare: hanno anche appena cambiato allenatore. Il Cagliari non attraversa un periodo brillante, però ritengo molto prezioso e importante il punto guadagnato a Udine nell’ultima partita: un buon pareggio in trasferta strappato a una diretta concorrente.

Quando affronti il Napoli, di questi tempi, non sai mai cosa aspettarti. I campani sono indecifrabili. I sardi dovranno pensare a sé stessi, anche perché già in passato hanno dimostrato di sapere come tirarsi fuori dalle sabbie mobili nei momenti più critici.”

Lei, da allenatore, come affronterebbe la sfida contro l’undici di Calzona? Forse un pizzico di coraggio in più nell’approccio alla partita e nell’atteggiamento in campo potrebbe giovare a Nandez e compagni, dopo tante gare disputate in perenne attesa dell’avversario senza mai raccogliere alcun frutto?

“Non saprei dare una risposta precisa, non essendo l’allenatore del Cagliari e non potendo osservare i vari elementi dell’organico rossoblù durante la settimana. Molto dipende proprio dallo stato di forma dei giocatori e dalla loro condizione psicologica. Quel che è certo è che chi ha tutto da perdere è il Napoli: il Cagliari dovrà semplicemente cercare di portare a casa un risultato positivo, sapendo di essere tecnicamente inferiore ai campioni d’Italia uscenti. I sardi dovranno scendere in campo con la testa sgombra e sforzandosi di mettere in pratica gli insegnamenti di mister Ranieri, tecnico che rappresenta una sicurezza sia sotto l’aspetto tattico che dal punto di vista caratteriale.”

In senso generale, a suo avviso è vero – come sembra dimostrare anche la serie A attuale – che il coraggio paga (quasi) sempre? Le formazioni meno attrezzate che affrontano le big con un atteggiamento spavaldo e cercando di tenere il baricentro il più alto possibile hanno più possibilità di fare risultato o la sana, vecchia filosofia del difendersi bassi e ripartire in contropiede rimane preferibile quando si gioca contro gli squadroni?

“Questo dipende in gran parte dalle caratteristiche tecniche dei giocatori che hai a disposizione. Se puoi contare su attaccanti molto veloci puoi anche attendere sotto la linea della palla per poi ripartire, mentre in caso contrario è meglio alzare il baricentro e attaccare cercando di recuperare subito il pallone nella metà campo avversaria. Esaminando la rosa del Cagliari non mi sembra di trovare elementi particolarmente veloci, con l’eccezione dell’angolano Luvumbo, per cui puntare sul recupero alto della sfera per poi andare subito alla finalizzazione potrebbe essere la soluzione ideale. Fermo restando che queste sono valutazioni che faccio dall’esterno, senza avere la possibilità di approfondire la conoscenza dei singoli calciatori.”