UN MIRTO CON... MICHELE FINI

UN MIRTO CON... MICHELE FINITUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 10 maggio 2023, 00:11Un mirto con...
di Matteo Bordiga

Michele Fini, doppio ex di Cagliari e Palermo (coi rosanero ha collaborato in veste di vice-allenatore nella stagione 2016-2017), si è espresso in esclusiva ai microfoni di Tuttocagliari.net in merito alla sfida di sabato tra sardi e siciliani.

L’ex centrocampista del Cagliari di Allegri, nell’occasione, si è soffermato anche sull’annata altalenante vissuta dai rossoblù, riflettendo a trecentosessanta gradi sulle potenzialità e sulle prospettive della banda Ranieri in vista dei playoff promozione.

Michele, che idea si è fatto del Cagliari di quest’anno?

“Diciamo che l’obiettivo di inizio stagione era sicuramente quello di risalire direttamente nella massima serie, arrivando primi o secondi. Tuttavia la scorsa estate la squadra è cambiata molto rispetto a quella che era retrocessa in serie B: visti i numerosi nuovi innesti, c’era bisogno di un po’ di tempo per trovare la quadratura del cerchio. Poi c’è stato anche l’avvicendamento in panchina, per cui era necessario avere pazienza per arrivare a vedere finalmente un Cagliari solido e rodato.

Ora pare che i rossoblù siano forti di un’organizzazione di gioco, ma soprattutto di una ritrovata consapevolezza in sé stessi, in grado di guidarli anche nelle sfide più delicate. La predisposizione mentale è quella giusta, e il gruppo crede fortemente nella possibilità di sbarcare in serie A tramite la lotteria dei playoff. Non sarà facile avere la meglio sulle altre pretendenti, ma il Cagliari ha tutte le carte in regola per disputare degli spareggi-promozione da assoluto protagonista.”

Quindi i rossoblù, dopo l’arrivo di Ranieri, hanno imboccato la strada giusta?

“In primo luogo hanno trovato quella continuità di risultati che precedentemente era mancata. Nella prima parte del campionato non erano riusciti ad assestarsi stabilmente nei quartieri alti della classifica, anzi a un certo punto erano perfino usciti dalla zona playoff. Ora invece, grazie alla solidità e alla sicurezza che ha saputo trasmettergli il nuovo tecnico, i giocatori più importanti stanno fornendo prestazioni di alto livello. Questo ha consentito di collezionare tanti risultati positivi uno dietro l’altro e di cristallizzare una posizione di spicco in graduatoria, ottimo viatico per l’appendice dei playoff.

La squadra negli ultimi mesi è cresciuta tanto senza che fossero apportate significative modifiche all’organico: a gennaio, a parte un paio di acquisti, la rosa è rimasta in gran parte quella di inizio stagione. Questo significa che i giocatori hanno finalmente trovato convinzione e consapevolezza dei propri mezzi: la svolta è stata tanto tecnica quanto psicologica.”

Per parecchio tempo il Cagliari è stato Lapadula-dipendente in zona gol. Ora stanno cominciando a segnare anche altri giocatori, a partire dai centrocampisti e dagli esterni. A maggior ragione, la sensazione è che la squadra non abbia saputo esprimere al cento per cento il suo reale potenziale offensivo nel corso di quest’annata. E’ d’accordo?

“Alla fine dei conti, del parco attaccanti l’unico a mantenere fede alle aspettative del precampionato è stato Lapadula, che ha fatto il suo dovere alla grande. Pavoletti, soprattutto per una serie di guai fisici, non ha potuto fornire l’apporto che ci si aspetta da un centravanti del suo calibro.

Venendo ai centrocampisti, tutti conosciamo le qualità di Marco Mancosu, tanto in fase di rifinitura quanto sotto porta. Lo stesso Deiola è un giocatore che, per caratteristiche, tende spesso ad attaccare la porta e a inserirsi in area di rigore. Non mi stupisce che sia lui che Marco siano andati più di una volta in rete.”

Come giudica la stagione di Luvumbo? E’ partito bene, dimostrando tecnica, velocità e intraprendenza. Poi sembra essersi un po’ smarrito.

“Credo che attorno a lui la scorsa estate si siano create tantissime aspettative, determinate dal fatto che aveva messo in mostra delle qualità importanti. È un ragazzo giovanissimo di sicuro talento. Io dico che potrà tornare molto utile al Cagliari da qui a giugno.”

Veniamo ai prossimi avversari: cosa possiamo aspettarci dalla sfida dell’Unipol Domus contro il Palermo?

“Innanzitutto sottolineerei la bravura e la sagacia tattica dell’allenatore rosanero, Eugenio Corini. Si tratta di un tecnico preparato, molto abile nel leggere le partite, che porterà sicuramente in Sardegna un Palermo organizzato e pronto a giocare una gara di spessore. Tra i rosanero il collettivo viene molto prima dei singoli: è il gioco d’assieme, la manovra corale l’arma in più dei siciliani. Il tecnico ha amalgamato un gruppo che veniva dalla serie C e che è stato molto ben costruito e gestito.

Detto questo, a Cagliari sabato l’Unipol Domus si vestirà a festa per sostenere i rossoblù. Ranieri troverà, ripeto, un avversario molto quadrato che avrà studiato nei minimi dettagli le caratteristiche di Lapadula e compagni, ma ovviamente i padroni di casa saranno spinti dai tifosi sardi e disputeranno senz’altro una gara all’altezza.”

L’assenza dello squalificato Brunori, il bomber principe del Palermo, fino a che punto potrà incidere sotto il profilo tecnico-tattico?

“Brunori è un grande punto di riferimento per i rosanero, un terminale offensivo prolifico e molto ispirato in questa stagione. Ma, come dicevo, la vera forza del Palermo è il collettivo: chi sostituirà Brunori, in quest’ottica, saprà sicuramente inserirsi proficuamente nello scacchiere di Corini e garantire una prestazione di qualità.”